Pakistan: violenze sessuali e conversioni forzate

Pakistan: violenze sessuali e conversioni forzate

OGNI ANNO IN PAKISTAN FINO A 1.000 RAGAZZE E GIOVANI DONNE CRISTIANE E INDÙ TRA I 12 E I 25 ANNI VENGANO RAPITE DA UOMINI MUSULMANI

A cura di ACS – Aiuto alla Chiesa che Soffre

Il Movimento per la Solidarietà e la Pace stima che ogni anno in Pakistan fino a 1.000 ragazze e giovani donne cristiane e indù tra i 12 e i 25 anni vengano rapite da uomini musulmani.

La ricerca suggerisce che le giovani cristiane costituiscono il 70 per cento di questi casi e osserva inoltre che l’entità del problema «è probabilmente molto più ampia, dal momento che molti casi non vengono denunciati e quindi le forze dell’ordine e il sistema giuridico non ne vengono a conoscenza».

Molte delle ragazze subiscono stupri e abusi domestici, sono obbligate a prostituirsi o finiscono vittime del traffico di esseri umani.

Nonostante vi siano casi in cui gli appelli alla liberazione delle ragazze da parte delle loro famiglie vengono accolti dai tribunali, spesso le corti di giustizia si pronunciano in favore del rapitore.

È quanto è successo, per esempio, a Maira Shahbaz, la quattordicenne rapita e costretta a sposare Mohamad Nakash Tariq. Sebbene le prove dimostrassero che la ragazza fosse minorenne, nell’agosto 2020 l’Alta Corte di Lahore ha confermato la validità del matrimonio.

Un caso che fa molto riflettere è quello che è accaduto il 30 novembre dello scorso anno dove, una donna cristiana di 24 anni è stata uccisa dopo aver rifiutato le avances di un uomo musulmano.

Secondo quanto riferito, Sonia Bibi stava andando al lavoro quando è stata raggiunta alla testa da un colpo di pistola ad una fermata dell’autobus di Rawalpindi. La polizia ha dato immediatamente inizio ad una caccia all’uomo per arrestare il presunto assassino, Muhammad Shehzad.

Il padre di Sonia, Allah Rakha Masih, ha riferito che negli ultimi quattro o cinque mesi Shehzad aveva seguito e molestato Sonia e aveva continuato a farlo anche dopo che lei aveva rifiutato di sposarlo. Il signor Shehzad è stato accusato di aver minacciato la ragazza di ucciderla se lei avesse resistito alle sue richieste e di averle fatto pressione affinché si convertisse all’Islam.

I genitori di Shehzad sono anche andati a casa della famiglia della signora Bibi per convincere i suoi genitori a farla sposare con il figlio, ma senza successo. Il signor Masih ha dichiarato che la loro famiglia è cristiana da generazioni, notando come sua figlia «fosse una vera cristiana, così forte nella sua fede da essere stata uccisa per aver continuato a seguirla».

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