Il green pass è inutile, bieco, ed alimenta tensioni sociali
GREEN PASS: L’INCONGRUITÀ DEL MEZZO RISPETTO AL FINE
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Di Daniele Trabucco
La certificazione verde Covid-19 è davvero idonea a prevenire la diffusione dell’agente virale Sars-Cov2 come prevedono i vari decreti-legge dell’emergenza adottati dal Governo Draghi?
La risposta scientifica è negativa. Infatti se il soggetto vaccinato puó contagiare, se chi ha effettuato il tampone, entro il termine di validità dello stesso, puó contrarre il virus e, a sua volta, diffondere il contagio e se chi ha sviluppato la malattia puó ancora ammalarsi e infettare, il fine che l’istituto giuridico in oggetto intende perseguire, per di più non nell’immediatezza dell’entrata in vigore dei diversi provvedimenti provvisori aventi forza di legge ex art. 77, comma 2, della Costituzione ma in modo differito, non puó trovare realizzazione. Ergo, viene meno, dal punto di vista del bilanciamento, il criterio della congruità del mezzo in relazione allo scopo.
Se questo è vero, il c.d. “green pass” non solo è inutile, ma è un bieco strumento funzionale ad alimentare tensione sociale e a favorire un sempre piú penetrante controllo sociale. Un feticcio a tempo per una “libertà autorizzata” e non piú riconosciuta.