Ci avviamo verso delle società che controlleranno i cittadini attraverso dei dispositivi?
IL FILOSOFO AGAMBEN HA SOLLEVATO ALCUNI INTERROGATIVI SUL FUTURO DELLE DEMOCRAZIE, IPOTIZZANDO IL PASSAGGIO DELLE ATTUALI SOCIETÀ VERSO UN MODELLO “DI CONTROLLO” DEI CITTADINI. E MENTRE FACEBOOK LO CENSURA, GIÀ SI PARLA DI MICROCHIP SOTTOCUTANEI…
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Di Emanuela Maccarrone
In un recente intervento presso la Commissione Affari costituzionali del Senato il filosofo Giorgio Agamben ha sollevato alcune importanti questioni riguardo le attuali disposizioni sanitarie imposte agli italiani, a causa dell’emergenza sanitaria.
La prima contraddizione che Agamben ha sottolineato riguarda il binomio responsabilità dello Stato -obbligatorietà dei vaccini. Il filosofo ha ricordato alla Commissione: “voi sapete che il governo, grazie ad un decreto, è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 dello stesso decreto menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del Codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose”.
Lo studioso ha fatto notare come lo Stato non si assuma la responsabilità su un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione, ma allo stesso tempo sta usando tutti i mezzi per costringere i cittadini a sottoporsi al siero “escludendoli altrimenti dalla vita sociale e ora, col decreto che state votando, privandoli persino della possibilità di lavorare”.
Dinanzi a questa contraddizione, Agamben si è posto una domanda: “come può lo stato accusare di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze del vaccino?”.
Dopo aver ripetuto quanto in queste settimane è stato dichiarato più volte da scienziati e medici, ossia che il green pass è solo un mezzo per costringere alla vaccinazione poiché non ha nessuna rilevanza sanitaria, secondo il filosofo, invece, il vaccino si prospetta come “un mezzo per costringere la gente ad avere il green pass. Cioè uno dispositivo che permette di controllare e tracciare gli individui, misura che non ha precedenti”.
Avvalendosi anche delle analisi svolte dai politologi, secondo il filosofo le società in cui viviamo sarebbero da tempo passate da un modello “di disciplina” a un modello di “controllo”, con l’affermazione di un tipo di società basata sul controllo digitale dei comportamenti umani, attraverso l’utilizzo di diversi dispositivi.
“Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga? È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una condizione peggiore dei cittadini dell’Unione Sovietica sotto Stalin?”.
Proprio in questi giorni si sta parlando di un microchip sottocutaneo che permetterebbe di raccogliere i dati dei soggetti sottoposti all’impianto. In una recente puntata del programma televisivo ‘Controcorrente’, si è discusso su come questa ‘realtà fantascientifica’ si stia diffondendo in Svezia, dove 10mila persone hanno acconsentito all’impianto del microchip sottopelle.
Il professor Meluzzi, ospite nella puntata, ha evidenziato una possibile criticità legata a questi dispositivi sottocutanei, ossia l’eventualità che i cittadini possano essere controllati su tutto, dalle più banali violazioni di legge, al pagamento delle tasse fino ai valori dei nostri esami del sangue.
A conclusione del suo discorso presso la Commissione Affari costituzionali del Senato, il filosofo Agamben ha descritto uno scenario raccapricciante con la cancellazione delle attuali democrazie parlamentari, e quindi dei diritti e delle garanzie costituzionali, sostituite da “un paradigma di governo in cui, in nome della bio-sicurezza e del controllo, le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti”.
Ovviamente, l’intervento del filosofo è stato prontamente censurato da Facebook!