Molti non hanno il coraggio di mettere in discussione quanto appreso da anni e anni di bombardamento televisivo
L’AVANZATA DELLE IDEOLOGIE CONTRO L’OCCIDENTE CRISTIANO
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Di Matteo Orlando*
Cari amici lettori l’amicizia che mi lega all’autore di questo libro mi ha portato subito a dire di sì alla richiesta di curarne la prefazione.
Devo confessare che molte delle prefazioni o introduzioni ai libri che ho letto mi hanno annoiato. A volte mi hanno fatto abbandonare la lettura del testo, in poche occasioni mi hanno spinto a leggere un volume che non avevo immaginato di sfogliare o mi hanno confermato nella intenzione di consumare quelle parole su carta.
Bando alle ciance, dunque, è mio dovere avvertire i lettori, e non me ne voglia l’amico Umberto: non comprate questo libro! E se imprudentemente lo avete fatto, vi vieto di leggerlo!
Per leggere quest’opera ci vuole uno stomaco forte. E non perché sia stato scritto male, anzi lo stile è molto discorsivo. Spiniello utilizza una narrativa giornalistica gradevolissima. Se mettete mano al cronometro, quando cominciate a leggerlo, presi dalla lettura vi assicuro che lo finirete in meno di un paio d’ore. Inoltre, non osta alla lettura di questo testo la mancanza di fonti o di citazioni. In realtà è ben documentato ed ogni citazione è curata.
Quindi perché non leggerlo?
Forse perché parlare di aborto, divorzio, matrimonio, sessualità, omosessualità, eutanasia, migranti, contraccettivi… eccetera eccetera è noioso? Tutt’altro! Sono argomenti di così grande attualità che difficilmente un lettore qualsiasi può trovarli tediosi. E allora perché non vi invito a leggere questo testo?
Perché, oramai, il 90% degli italiani (o, se vogliamo essere buoni, due terzi) non ha il coraggio di mettere in discussione quanto appreso da anni e anni di bombardamento televisivo.
Chi si è fatto convincere dai mass media che l’aborto (ops, dovevo usare la neolingua, “l’interruzione volontaria di gravidanza”) è poco più di un metodo contraccettivo, difficilmente avrà il coraggio di leggere il capitolo dedicato a questo tema, ad una pratica barbara che ha già sottratto alla sola Italia, in cinquant’anni, ben cinque milioni di vite.
Chi, affascinato dai film o dalle serie televisive che sempre più massicciamente introducono nelle loro trame personaggi con stili di vita alquanto discutibile, leggerà le riflessioni sull’omosessualità sentendo l’amaro in gola…
Coloro che pensano che le separazioni e i divorzi siano oramai pratiche così accettate dalla società da considerarle irreversibili, è meglio che non leggano il primo capitolo, perché potrebbero riflettere, e molto, su quanto hanno vissuto o fatto vivere al “già” coniuge…
Se considerate la contraccezione “necessaria” e “morale”, dimenticando l’ideologia anticristiana e il business che vi sta dietro, allora non leggete il capitolo terzo.
Siete così “buoni” che vorreste vedere morti, e anche abbastanza velocemente, coloro che soffrono? Allora lasciate perdere il capitolo quinto. Potreste ritrovarvi catapultati al Nazismo, che con la violenza uccise migliaia di vite ritenute “indegne” di essere vissute (cosa che oggi si fa in punta di diritto… nei paesi occidentali “sviluppati”).
Avete un approccio ideologico, e strumentale, a favore dell’accoglienza indiscriminata dei migranti? Allora astenetevi dal leggere il capitolo sesto. Non faranno per voi le riflessioni del cardinale guineano (dunque africano e di colore) Robert Sarah, ex Prefetto per il Culto divino, che ritiene che “la Chiesa non può collaborare con la nuova forma di schiavismo che è diventata la migrazione di massa”. Porporato che ricorda il “diritto a non emigrare”, e che “bisogna fare di tutto perché gli uomini possano restare nei Paesi che li hanno visti nascere”, adoperandosi per creare una nuova classe dirigente capace di sfruttare autonomamente le proprie risorse territoriali, creare sviluppo e benessere rifuggendo la corruzione.
Se la vostra idea di religione è quella sincretista evitate di leggere le riflessioni sull’Islam o quelle sul dialogo inter-religioso. “Il concetto di ‘convivenza pacifica’ non è uguale per tutte le religioni”, scrive Spiniello. “Un multiculturalismo pacifico non può sussistere in una dinamica sociale in cui le varie comunità vivono ognuna separata dall’altra, in una sorta di ghetto, poiché questa non è in alcun modo forma di integrazione, ma un accostamento caotico di diverse entità chiuse in se stesse. Non favorisce l’integrazione nemmeno il permettere che gli antichi cittadini di un quartiere debbano abbandonare le case ove sono da sempre vissuti perché ‘invasi’ da persone di diversa cultura che magari monopolizzano anche il territorio, come purtroppo è già accaduto soprattutto in Europa, con la conseguente determinazione di zone urbane di illegalità”.
Come non pensare alle Banlieues parigine ma anche, senza andare troppo lontano, al quartiere Librino della periferia di Catania o a Quarto Oggiaro di Milano, senza dimenticare quanto accade nei quartieri più pericolosi di Napoli (Scampia, Quartieri Spagnoli, Rione Forcella), allo Zen di Palermo o al Begato di Genova.
Infine, se per voi il matrimonio è “una comune hippy” (orwellianamente definito oggi “poliamore”), se i diritti degli animali sono più importanti di quelli degli esseri umani, se – parafrasando i comizi di Cetto Laqualunque – volete “più droga per tutti”, se l’essere umano è il nemico da combattere o la natura biologica per voi non conta ma “si sceglie” come si fa al supermercato per il cibo, allora vi scongiuro: NON LEGGETE QUESTO LIBRO.
Io vi ho avvisato!
Prefazione al libro di Umberto Spiniello
Diritti Incivili, l’avanzata delle ideologie contro l’Occidente cristiano
(Tau Editrice, 2021)