Green Pass, Gandolfini: “In nome di migliaia di famiglie italiane continueremo a vigilare!”
FAMILY DAY: “GREEN PASS – GARANTIRE BENESSERE, INCLUSIONE E NON DISCRIMINAZIONE DEI MINORI”
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A cura di Angelica La Rosa
Nonostante per gli studenti sino ai 18 anni non sia previsto l’obbligo di green pass, rimangono ancora oscure le modalità per la partecipazione ad eventi propri della vita scolastica come gite, visite a musei e/o utilizzo di locali extrascolastici (ad es. un palazzetto sportivo esterno alla scuola) oltre che per i progetti di alternanza scuola lavoro.
È altresì evidente che la previsione della certificazione verde per la partecipazione alle attività sportive e ricreative in genere per i minorenni si traduce di fatto in un obbligo alla vaccinazione, la cui unica alternativa comporta pesanti ricadute economiche, soprattutto per le famiglie numerose, che dovrebbero affrontare un onere considerevole. A titolo esemplificativo il tampone del costo di € 15,00 ripetuto ogni 48 ore significa una spesa mensile di € 225,00 per ciascun figlio.
Per di più, il DDL 11/2021 ha ribadito l’obbligo della mascherina per gli studenti di età superiore ai sei anni, nonostante il pronunciamento del TAR del Lazio, per il quale è illegittimo l’obbligo di mascherina disposto dal DPCM Conte anche nei confronti degli studenti in posizione statica e rispettosi del distanziamento di almeno un metro (come previsto dal CTS e ribadito dal parere scientifico dell’ISS). Se poi in aula si consentisse la possibilità ai soli vaccinati di togliere la mascherina, non si rischierebbe forse in tal modo di generare discriminazioni, bullismo, violazione della privacy, con grave pregiudizio del clima di serenità necessario per l’intera classe?
Sarebbe invece opportuno, avendo a cuore l’inclusione, anche per la partecipazione alla vita sociale, garantire la gratuità dei tamponi per i minorenni, non escludendo la possibilità di utilizzare un mezzo meno invasivo come i tamponi salivari. In questo senso, già qualche Regione si è mossa, sia sostenendo economicamente le famiglie nella spesa per i tamponi, sia stanziando dei fondi per garantire una adeguata ventilazione delle aule scolastiche.
Con forza si ribadisce che la partecipazione in presenza a scuola deve essere la priorità, ma la stessa non può prescindere dal benessere per gli alunni e deve tener conto dell’inclusione.
Va da ultimo ricordato come in simili circostanze, considerata la delicatezza e la fragilità dei destinatari delle decisioni in questione, cioè i minorenni, sia davvero necessario il ricorso al c.d. principio di precauzione – presidio fondamentale sia nel campo giuridico che in quello sanitario. Senza dimenticare che una preliminare valutazione scientifica oggettiva indica che non è possibile escludere effetti nocivi sulla salute di soggetti in tenera o tenerissima età. La stessa Comunità Europea ha più volte indicato come obiettivo imprescindibile la tutela della salute dei bambini.
In nome di migliaia di famiglie italiane continueremo a vigilare!