Anche a San Marino il delitto diventa “diritto”

Anche a San Marino il delitto diventa “diritto”

LE PERVERSE IDEE SONO PREVALSE: ACCOLTO L’ABORTO

Di Maria Bigazzi

Aspettavamo con il fiato sospeso l’esito dell’ iniquo referendum sull’aborto che si è tenuto nella giornata di ieri all’interno della Repubblica di san Marino.

Una realtà piccola che ben riflette l’andamento di tutta la società.

Infatti, come purtroppo ci si aspettava a causa delle perverse idee e ideologie delle cosiddette paladine dei diritti e dei vari sostenitori dell’aborto, la cultura della morte ha di nuovo avuto la meglio.

Anche se la legge sull’aborto è stata approvata con la maggior parte dei voti a favore, essa però non ha vinto. No, perché il male vince apparentemente ma solo il bene trionfa.

C’è una frase di Vito Nicassio che fa riflettere sulle sottili differenze che distinguono il vero dal falso: “Disse la verità alla falsità: ‘Io sono il sole e tu sei il fulmine. Io illumino, tu abbagli. Io sono l’ora e tu sei l’attimo. Per quanto tu possa anticiparmi, io ti raggiungerò sempre'”.

La verità e la cultura della Vita vinceranno, e mai mancheranno numerosi difensori di tale diritto che si battono continuamente per la tutela dei più deboli, come il concepito.

I “grandi” giornali hanno annunciato la notizia come una vittoria, l’uscita di un’altra realtà dal Medioevo.

E invece noi la annunciamo per quello che è, per l’ennesimo orrore che vede la società macchiarsi del sangue di tanti e tanti innocenti che ora verranno uccisi senza alcun riguardo, con pochi ripensamenti e senza possibilità alternative.

Non esiste forse cosa peggiore per una persona sentirsi non voluta perché indesiderata o perché “imperfetta”. 

Ma per i più è meglio che a morire sia un innocente che magari non verrà accettato per quello che è, piuttosto che impegnarsi per migliorare la società rendendola accogliente e giusta.

E proprio sul concetto di accoglienza bisognerebbe soffermarsi, perché oggi se ne sente parlare molto, ma poi quando si tratta di accogliere veramente una Vita, che inizia dal momento del concepimento, allora essa non ha più alcuna importanza. 

Ora vediamo tutto il male venire fuori come se non ci fosse un limite. Dio permette questo per la durezza dei nostri cuori.

La morte dei tanti bimbi abortiti è un continuo sacrificio che si unisce a quello di Gesù Cristo. Quel grido dei carnefici di Gesù risuona ancora oggi: il sangue degli innocenti ricade sul popolo e sui suoi discendenti.

La legalizzazzione dell’aborto è la vera arretratezza di un popolo, di una cultura, di una società. 

E finché non si capirà questo, finché si uccideranno i propri figli nel grembo materno, allora non ci potrà mai essere la vera pace.

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