Scandalo nella Chiesa ortodossa georgiana con presunti casi di pedofilia e uso di droghe
UN EX MEMBRO DEI SERVIZI DI INTELLIGENCE GEORGIANI HA CARICATO ILLEGALMENTE I FILE SU INTERNET
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Di Angelica La Rosa
La Georgia sta vivendo un brutto momento dopo che si è saputo che i servizi di intelligence del Paese hanno monitorato le conversazioni di diplomatici, politici, nonché di tutti i metropoliti e sacerdoti della Chiesa ortodossa nel Paese. Tra le altre cose è trapelato che ci sono prove di rapporti intimi tra alcuni preti e alcune suore, casi di pedofilia e uso di droghe.
Secondo i media georgiani, la fuga di notizie è arrivata da un ex membro dei servizi di intelligence georgiani, che ha caricato illegalmente i file su Internet. Secondo questa fuga di notizie, i servizi statali del Paese avrebbero monitorato i telefoni dei membri del Santo Sinodo, del Patriarca della Georgia, dei suoi assistenti, vescovi, sacerdoti e monaci. I registri includono conversazioni telefoniche che contengono informazioni sulle loro opinioni politiche, attività e vite personali.
Il canale Formula TV ha riferito che la fuga di dati mostra, tra l’altro, “stretti rapporti” tra alcuni esponenti del clero e alcune suore, nonché casi di pedofilia e uso sistematico di droghe, anche all’interno dei locali delle chiese.
I documenti mostrano anche possibili relazioni tra i rappresentanti del Patriarcato della Georgia e quello di Mosca, comprese attività legali, ma anche illegali, del clero georgiano in Russia.
E’ venuto a galla anche il fatto che il Patriarca ortodosso della Georgia Elia II (al secolo Irakli Ghudushauri-Shiolashvili) nel periodo 1956-1960 studiò all’Accademia teologica di Mosca, nel 1959 fu ordinato sacerdote dal Patriarca Alessio I di Mosca e collaborò con il KGB sotto lo pseudonimo di “Iverian”.
Inoltre, secondo i documenti, l’influente aiutante del patriarca Elia II, Shorena Tetruashvili, che si è ufficialmente dimesso dall’incarico negli anni ’90, è rimasto al suo posto fino ad oggi, su richiesta del Patriarcato di Mosca. Un rappresentante del dipartimento per le pubbliche relazioni del Patriarcato della Georgia, Andria Jagmaidze, ha invitato i giornalisti a non affrettarsi a commentare la questione. “E’ molto brutto se queste segnalazioni di intercettazioni illegali vengano confermate. Tuttavia, abbiamo sentito molte notizie false durante gli spettacoli televisivi, calunnie, e ci siamo abituati al fatto triste che spesso le notizie sono ‘create’, non solo descritte“, ha affermato il portavoce del Patriarcato.
I media georgiani, tuttavia, hanno affermato che lo stesso Jagmaidze è coinvolto nel caso, poiché avrebbe chiesto al rappresentante speciale del primo ministro georgiano di stabilire relazioni con la Russia per aiutare i suoi familiari ad acquisire la cittadinanza russa. La Procura della Georgia ha annunciato che “è stata avviata un’indagine”. I servizi segreti del Paese si sono dichiarati “disposti a collaborare strettamente in tutte le fasi dell’indagine che dovrà essere svolta dalla Procura”. Diversi giornalisti e politici di spicco hanno confermato che i documenti includono le loro conversazioni telefoniche e le interazioni sui social media con i funzionari della Chiesa.