Quegli aspetti preoccupanti della “certificazione verde”
IL GREEN-PASS È UNO STRUMENTO PER CREARE DIVISIONE TRA LE PERSONE
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Di Gian Piero Bonfanti
Continua a crescere la morbosa fede in questa nuova divinità: il “dio” vaccino.
Gli avvenimenti che si succedono lasciano davvero spiazzati, soprattutto quando accadono in ambiti cristiani.
La paura della morte ha portato molte persone a rifugiarsi completamente sotto l’ala protettrice di questa nuova “divinità” e purtroppo constatiamo che ogni giorno aumenta il distacco sociale tra le persone anche a noi vicine.
Tra conoscenti, amici, parenti e famigliari nascono discussioni a causa di posizioni diverse in merito all’idea di inocularsi il siero magico o meno.
L’aspetto più inquietante però è quello di constatare i toni accesi e le posizioni a volte violente di coloro che, dopo essersi inoculati la sostanza, pretendono che chi ha dei dubbi in merito all’efficacia ed agli effetti collaterali debba necessariamente e forzatamente essere “vaccinato” come loro.
La motivazione addotta è sempre la stessa: “bisogna vaccinarsi tutti per raggiungere l’immunità di gregge”.
Beh, a parte i dubbi sulla composizione e sulle sperimentazioni effettuate su queste sostanze, c’è un punto che lascia davvero perplessi: ma se davvero il vaccino funzionasse, per quale motivo i vaccinati dovrebbero avere paura dei non vaccinati?
Se queste persone hanno assunto la sostanza per proteggersi, per quale ragione dovrebbero insultare qualcuno che non intende ricorrere allo stesso rimedio?
Perché dovrebbero invocare TSO e metodi coercitivi per far vaccinare tutti?
Per quale motivo una persona vaccinata non si sente al sicuro vicino ad una persona non vaccinata?
Si ventilava un “ritorno alla normalità” dopo la somministrazione della prima dose, normalità che non è giunta neanche dopo la seconda dose, né probabilmente ciò accadrà con la terza dose e le innumerevoli previste nel prossimo futuro.
Non sarà quindi permesso saltare una vaccinazione, altrimenti ciò comporterà al trasgressore la fuoriuscita dall’elenco dei vaccinati con la conseguenza che costoro potranno essere sospesi al pari di chi non si è mai vaccinato.
Naturalmente le statistiche saranno strumentalizzate perché rientreranno nel computo dei “non vaccinati” anche coloro che si sono fatti una o due dosi.
Ora viene introdotto a tutti gli effetti l’obbligo del green pass in tutti gli ambiti pubblici e privati, incluso gli ambienti lavorativi.
Il governo, non volendo imporre un obbligo vaccinale in quanto ciò comporterebbe un elevato numero di cause legali che sarebbero promosse al fine di ottenere il risarcimento per eventuali danni da vaccino, ha pensato bene di porre le persone nelle condizioni di dover ricorrere alla inoculazione tramite un ricatto neanche troppo velato.
Praticamente si pone una scelta: o ci si vaccina e si ha accesso a tutti i servizi ed anche al diritto di lavorare, oppure si decide di vivere come eremiti con tutte le difficoltà che ci possono essere nella privazione di servizi che sono sempre stati pagati con i soldi dei contribuenti.
Certo, sulla carta non c’è l’obbligo vaccinale, ma di fatto molte persone ricorrono alla vaccinazione perché costretti dal contesto, ben consapevoli che la sostanza è ancora in fase di sperimentazione, che gli effetti curativi auspicati non sono quelli desiderati e che le reazioni avverse sono molto più numerose di quanto ci viene detto.
Lo strumento utilizzato è il green pass, strumento di passaggio tra un tentativo fallito della app immuni ed una tecnologia del futuro che sarà all’insegna del microchip e della nanotecnologia.
L’aspetto preoccupante sarà dover osservare la reazione che le persone vaccinate avranno quando si tratterà di dover spiegar loro, dopo una presunta ottava dose (se le vaccinazioni proseguiranno sino al 2023 il conto delle dosi che verranno inoculate è presto fatto), quali benefici si sono ottenuti, a fronte dei rischi e delle reazioni avverse registrate.
Oggi la tendenza è quella di criminalizzare le persone free-vax definendole negazioniste e facendole passare come persone violente.
Tutto questo grazie ad una campagna mediatica di regime dove la censura non permette di analizzare i dati reali.
Purtroppo oggi la divisione è oramai permeata in tutto il tessuto sociale, incluso nelle famiglie dove le fratture stanno causando l’allontanamento anche dei parenti prossimi e dei famigliari.
Sappiamo bene tutti chi è il re della discordia e della divisione.
Questo è uno dei tanti motivi per cui è importante restare saldi nella fede.