Il mariologo Perrella: “Non bisogna vergognarsi di recitare in pubblico il Santo Rosario”
“LA PREGHIERA HA UNA SUA FASE INTIMA, MA È PURE MANIFESTAZIONE PUBBLICA”
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Di Bruno Volpe
Si avvicina ad ampie falcate Ottobre, mese mariano (assieme a Maggio). Ma perché Ottobre è dedicato alla Madonna? Quale ne è il motivo? Lo abbiamo chiesto ad un illustre teologo, mariologo di grande fama, padre Salvatore Perrella, già Preside del prestigioso Marianum.
Padre Perrella, qual è il motivo che ha spinto a dedicare Ottobre alla Madonna?
“La tradizione ha pensato di dedicare due mesi del nostro anno alla Madre di Dio e sono Ottobre e Maggio. Si tratta di una pratica devozionale figlia di un’antica tradizione popolare. Non dimentichiamoci che Ottobre viene dopo Settembre che vede alcuna date importanti: l’8 dedicato alla Natività di Maria, il 12 al Nome della Madonna, il 14 all’Esaltazione della Croce e il 15 alla Madonna Addolorata. Dunque il mese di Ottobre è la prosecuzione naturale”.
In Ottobre poi si celebra la Madonna di Pompei o del Rosario…
“Infatti, con la supplica che poi facciamo anche l’ 8 Maggio. E torniamo ai due mesi mariani”.
Accomunati dalla recita del Santo Rosario. In un tempo tanto secolarizzato, e in rapido mutamento, la recita del rosario ha ancora un senso?
“Lo ha, eccome. Il rosario fa bene ed è utile, basta leggere la Marialis Cultus di san Paolo VI e lo ha detto anche Papa Francesco. Col Santo Rosario siamo in ottima compagnia. Lo si addita come preghiera ripetitiva, però non è così. Del resto che cosa oggi non è ripetitivo, però si accusa di questo solo il Rosario. Anzi la sua ritualità distende ed è di buona abitudine. Andrebbe meditato in autobus, sul treno, per strada. Non bisogna vergognarsi”.
Pregare in pubblico, è possibile?
“Per quale ragione non dovrebbe esserlo? Mia madre recitava il rosario per strada andando a messa. La preghiera ha una sua fase intima, ma è pure manifestazione pubblica. Esiste una preghiera personale ed una comunitaria la cui massima espressione è la Santa Messa”.
Che cosa è il rosario?
“Non è un amuleto o un ornamento, sia chiaro. E’ quella dolce catena che ci unisce a Cristo. E’ bene precisare che la preghiera, e il rosario in particolare, ci aiutano a vincere le tentazioni, la sua apparente ripetitività favorisce questo aiuto”.
E’ una preghiera cristocentrica?
“Naturalmente. Il centro della fede è Cristo, e Maria ci aiuta ad arrivare a Lui. In quanto al rosario possiamo definirlo il Vangelo dei semplici, una specie di riassunto dei principali misteri”.