“OnlyFans ha deciso che i profitti della pornografia contano più della dignità di donne e bambini”
IL RUTH INSTITUTE DENUNCIA LA DECISIONE DEL SOCIAL NETWORK BRITANNICO “ONLYFANS” DI CONTINUARE A GUADAGNARE SUI CONTENUTI PORNOGRAFICI CON MINORI…
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Di Angelica La Rosa
“OnlyFans ha deciso che i profitti della sua pornografia contano più della dignità delle donne e dei bambini“, ha affermato il presidente del Ruth Institute, la dott.ssa Jennifer Roback Morse, Ph.D.
La scorsa settimana, il social network britannico OnlyFans ha annullato una decisione, presa solo cinque giorni prima, di vietare a partire dal 1° ottobre il materiale sessualmente esplicito dal suo sito.
La Morse ha spiegato che “la decisione iniziale non era dovuta ad un rimorso di coscienza, dal momento che i proprietari di OnlyFans non ne hanno, ma dal fatto che il governo federale [degli Stati Uniti] gli sta col fiato sul collo“.
Più di 100 membri del Congresso americano, democratici e repubblicani, hanno firmato infatti lo scorso 10 agosto una lettera al procuratore generale Merrick Garland, chiedendo che il Dipartimento di Giustizia indaghi sulla piattaforma, soprannominata la “paywall del porno” in quanto accusata di facilitare lo sfruttamento sessuale dei bambini.
Gli utenti che inseriscono contenuti pornografici associati al sito ricevono un canone mensile o una quota fissa per ciascuna visualizzazione al materiale che hanno pubblicato. All’inizio di quest’anno, la polizia di Dade Co. Florida ha arrestato una coppia per traffico di esseri umani e promozione di una prestazione sessuale da parte di un bambino, dopo che l’amica di una ragazza minorenne aveva visto i suoi video espliciti pubblicati su OnlyFans.
“OnlyFans è ingrassato sulla sofferenza dei bambini“, ha denunciato la Morse. “Si nascondono dietro eufemismi come ‘espressione artistica’ e ‘inclusività’ e gridano ‘censura’. È assurdo. Lo sfruttamento sessuale dei bambini non solo è illegale, ma viola ogni standard di comportamento umano decoroso”.
“Ci è stato detto che il sito, che afferma di avere 100 milioni di spettatori e 3 miliardi di dollari di entrate all’anno, aveva invertito la rotta dopo le proteste delle cosiddette prostitute, che usano il sito per vendere i loro “servizi”. Hanno detto che era ingiusto prendere di mira il loro lavoro. Difficile. Non c’è posto per la pornografia su Internet. Se facilita lo sfruttamento dei bambini, questo rende tutto molto peggio“.
Il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) ha affermato che nel 2019 era a conoscenza di 10 casi di bambini scomparsi associati a OnlyFans. Finora quest’anno, secondo l’organizzazione non profit in difesa dei bambini, il numero di casi è balzato a 80.
La d..sa Morse ha qundi esortato il Dipartimento di Giustizia ad “avviare immediatamente un’indagine approfondita sul sito e, se le prove lo confermano, a perseguire OnlyFans nella misura massima consentita dalla legge“.