I giudici della Cassazione sul crocifisso nelle scuole “hanno fatto come Ponzio Pilato”

I giudici della Cassazione sul crocifisso nelle scuole “hanno fatto come Ponzio Pilato”

UNA SCELTA DA TIEPIDI E SAPPIAMO BENE NELL’APOCALISSE CHE FINE FANNO…

Di Bruno Volpe

 

“Hanno fatto come Ponzio Pilato”: l’avvocato Gianfranco Amato, Presidente di Giuristi per la Vita, commenta così la recente pronuncia della Cassazione sul crocifisso nelle scuole. E torna sui vaccini. Lo abbiamo intervistato.

Avvocato Amato, la Cassazione ha deciso in tema crocifisso nelle aule di scuole. Ha detto che non disturba, ma che in merito (cioè sulla sua presenza) ogni scuola deve decidere autonomamente e che occorre una legge…

“Meglio questo che niente, si potrebbe dire. Tuttavia la sensazione è che abbiano fatto come Ponzio Pilato, se ne sono lavati le mani o hanno deciso di non decidere. Una scelta da tiepidi e sappiamo bene nell’Apocalisse che fine fanno… Non sono né caldi, né freddi, il peggio”.

Va bene. Però siamo pur sempre un Paese laico…

“La laicità non ha nulla a che vedere qui. Invece siamo schiavi e spesso lo sono anche i giudici, del pensiero unico, del politicamente corretto e dell’intolleranza. La croce, tra l’altro, non è solo un segno religioso, non disturba nessuno. La croce, seguendo quello che diceva un laico e persino non credente, come Benedetto Croce, ha un valore culturale, rappresenta il mondo occidentale. In più Cristo sulla croce è morto per sconfiggere il peccato anche per coloro che non credono. Se rinunciamo ai nostri segni, se scegliamo la via della neutralità, cadiamo in un errore, ovvero apriamo un vuoto religioso e culturale nel quale si inseriscono altri, penso ai musulmani, davanti al nostro essere tiepidi si sentono autorizzati a colmare il nulla”.

In molti invitano al vaccino…

“Smettiamola di chiamarlo vaccino. Quello è un siero sperimentale. Per creare un vaccino o un farmaco sicuri occorrono almeno 4 anni. Qui lo hanno fatto in poco tempo. In poche parole stiamo facendo da cavie e nessuno contro la sua volontà può essere obbligato a sperimentazioni su se stesso”.

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