Durigon, il sottosegretario all’economia…. lo sa fare? Si o no?
PARE CHE MATTEO SALVINI SI SIA CONVINTO A “SACRIFICARE” CLAUDIO DURIGON (LEGA) AL POLITICAMENTE CORRETTO, MA IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA HA CAMBIATO LA VITA A DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE… IN MEGLIO
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Di Diego Torre
Claudio Durigon, leghista e fedelissimo di Salvini, è entrato nell’occhio del ciclone mediatico per avere espresso, durante un comizio, la sua favorevole opinione al ritorno della vecchia denominazione, “parco Arnaldo Mussolini” (fratello del più noto Benito), dei giardini pubblici di Latina.
In questa città, inaugurata da Benito Mussolini nel 1932, erano giunti i nonni di Claudio, braccianti agricoli veneti, quando il governo fascista realizzò la bonifica dell’agro; e l’onorevole ha motivato il suo parere appellandosi alle radici storiche della città, che alla sua fondazione venne chiamata Littoria (si può scriverlo o rischiamo l’anatema?).
L’uscita ovviamente gli ha attirato gli strali di tutta la sinistra che ora ne chiede a gran voce le dimissioni da sottosegretario all’economia, incarico che da marzo ricopre nel governo Draghi.
Durigon, a guardarlo, ricorda un po’ Fred Flintstone, il personaggio degli “Antenati”, il fortunato cartone animato della Hanna-Barbera Productions. Ma qualcosa di economia la capirà perché già nel primo governo Conte ricopriva l’incarico di sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ed è il papà di “Quota 100”, la quale dà la possibilità lavoratori di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi ed è ancora in vigore. E’ una legge (checchè se ne pensi) che ha cambiato la vita a decine di migliaia di persone; vedremo che fine essa farà allo scadere dei 3 anni di sperimentazione.
Attualmente Durigon si sta occupando del condono fiscale delle cartelle esattoriali, tema per tanti italiani più “toccante” del nome dei giardinetti di Latina.
Pare che Salvini nelle ultime ore si sia convinto a sacrificarlo al politicamente corretto pur di stare tranquillo nel nostro strano governo o per avere in cambio la testa del ministro interno Luciana Lamorgese, colpevole di essersi accorta del rave party abusivo di Valentano giorni dopo il suo inizio. Ma, a prescindere dal caso, tutto italiano nella sua “spaventosa” gravità, Durigon, il sottosegretario all’economia…. lo sa fare? Si o no?
Perché delle due l’una: o lo sa fare e allora lasciatelo lavorare o non lo sa fare e allora mandatelo a casa. Ma questa norma di elementare buon senso dovrebbe valere per tutti i ministri in uno stato che apprezzi la competenza e non si perda in chiacchere. E’ palese invece che aldilà delle indignazioni e delle difese d’ufficio continua il gioco dello sgambetto fra i partiti di governo, del quale l’ingenuo Durigon è diventato strumento.
Circa i giardini pubblici, gli abitanti di Latina più che al nome sono probabilmente interessati alla loro manutenzione e custodia, nonché al rischio costante che essi divengano luogo di spaccio della droga. Il futuro sindaco (elezioni ad ottobre) farebbe bene ad occuparsi di questo.
Circa i “nomi” infine vanno precisate due piccole note storiche.
Arnaldo Mussolini, professore di agraria, e primo presidente del Comitato Nazionale Forestale, che di quelle bonifiche si interessò, morì nel 1931, 90 anni fa; ne parla oggi Durigon a Latina ed entra così nel dibattito politico nazionale, anche a livello governativo.
Stalin, Lenin, Mao Tse Tung e Tito sono invece al di sopra di ogni contestazione. Il loro ricordo deve essere ben vivo nel cuore di tanti, e le tante strade d’Italia a loro intitolate non sono infatti oggetto di alcun dibattito. Avranno sicuramente tante benemerenze nei riguardi del popolo italiano; aspettiamo che qualcuno ce le spieghi.