Il vescovo Mansi: “Il relativismo è all’origine di tanti guasti”
“VI È CHI DAL VANGELO SCEGLIE I BRANI CHE CONVENGONO E SCARTA QUELLI IMPEGNATIVI. CI SI CREA UN CRISTIANESIMO FAI DA TE”
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Di Bruno Volpe
“Il relativismo è la fine dei valori assoluti”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Luigi Mansi vescovo di Andria.
Eccellenza Mansi da qualche tempo ci concentriamo sul relativismo. Preoccupato?
“Mi preoccupa seriamente. Perché è la fine dei valori assoluti nell’ottica del secondo me, ognuno si fa la legge che vuole, e allora cade la separazione tra bene e male, tra lecito e non lecito. Tutto si complica nel nome di una libertà sfrenata che è illusoria. Il relativismo è all’origine di tanti guasti”.
Da dove proviene?
“Le cause sono lontane nel tempo e molteplici. Trova le radici nella cultura e nella società. Innegabilmente l’ abolizione delle regole è seducente ed allettante, però alla fine si paga il conto”.
Esiste una lettura del Vangelo relativista?
“La tentazione, anzi molto più che una tentazione, esiste ed è in atto. Vi è chi dal Vangelo sceglie i brani che convengono e scarta quelli impegnativi. Ci si crea un cristianesimo fai da te”.
Il cristianesimo è una dottrina?
“E’ il Vangelo vissuto secondo l’imitazione di Gesù, annuncio di una vita che cambia. In seconda battuta ed in senso improprio, diventa una filosofia, ma è prima di tutto un modello di comportamento conforme a Cristo”.
I santi?
“Bisogna guardare a loro, fari luminosi che ci dicono: se siamo riusciti noi, possono riuscire tutti. La vita dei santi dimostra che il cristianesimo non è utopia, ma realtà. E’ bello seguire il loro modello”.
Il cristianesimo è concretezza?
“Rispetto a tutte le religioni il cristianesimo è concretezza. Il Verbo si è fatto carne, dice il Vangelo, e cosa è maggiormente concreto e tangibile della carne? Non è un concetto astratto, ma reale. Il cristianesimo è libertà di scelta, capacità gioiosa del discernimento. Gesù non impone, propone. Non fa cadere dall’ alto regole pesanti o complicate”.