Quelle intuizioni di San Massimiliano Kolbe, il Cavaliere dell’Immacolata
A Lourdes la Madonna, interrogata da Bernardette su chi Ella fosse, rispose: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
San Massimiliano sa che “è il nome che La definisce in modo essenziale” (SK 1319), “non soltanto Concepita senza peccato, ma anzi la stessa “Immacolata Concezione”: così come altro è un oggetto bianco e altro la sua bianchezza, altro è un oggetto perfetto e altro la sua perfezione” (SK 1224). Non soltanto un privilegio, non qualcosa di accidentale, ma è la Sua stessa natura. Ella è l’unica Concezione Immacolata creata, la finestra da cui si vede meglio l’opera della salvezza, il mistero trinitario e la persona dello Spirito Santo, nonché l’antropologia e l’ecclesiologia cristiana. S. Massimiliano anticipa così il cap. VIII della costituzione dogmatica del concilio Vaticano II Lumen Gentium (cf. card. K. Wojtila, 14.10.1971). Ella è autentico “vertice dell’amore della creazione che torna a Dio…. la definizione di “Sposa dello Spirito Santo” è una somiglianza assai lontana della vita dello Spirito Santo in lei“(SK 1310). “Per il fatto di essere la madre di Gesù Salvatore, è divenuta la corredentrice del genere umano, mentre per il fatto di essere la Sposa dello Spirito Santo, prende parte alla distribuzione di tutte le grazie” (SK 1229).
Egli avverte la propria inadeguatezza a cogliere il mistero di Maria e si lancia, con impeto lirico in questa meravigliosa dichiarazione d’amore: “Ma Tu sei ancora Madre di Dio? Il titolo di madre non subisce mutazioni. In eterno Dio Ti chiamerà ‘Madre mia’. Colui che ha stabilito il quarto comandamento, Ti venererà in eterno, sempre… Chi sei, o divina? .. Concedimi di lodarti, o Vergine Immacolata. Concedimi di lodarti con il mio impegno e sacrificio personale: Concedimi di vivere, lavorare, soffrire, consumarmi e morire per Te, solamente per Te. Concedimi di condurre a Te il mondo intero. Concedimi di contribuire ad una sempre maggiore esaltazione di Te, alla più grande esaltazione possibile di Te. Concedimi di renderti una tale gloria quale nessuno mai ti ha tributato finora. Concedi ad altri di superarmi nello zelo per la Tua esaltazione e a me di superare loro così che in una nobile emulazione la Tua gloria si accresca sempre più profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente come desidera Colui che ti ha innalzata in modo così ineffabile al disopra di tutti gli esseri. In Te sola Dio è stato adorato senza paragone più che in tutti i santi” (SK 1305).
Penetrare tale mistero è un mandato che il Santo lascia alla Chiesa con chiare istruzioni: “ Chi non è capace di piegare le ginocchia e di implorare da Lei in un’umile preghiera la grazia di conoscere chi Ella sia realmente, non speri di apprendere qualcosa di più su di Lei”(SK 1210). Queste (ed altre) intuizioni del Santo superano la definizione dogmatica e attendono l’approfondimento dei teologi ed il giudizio magisteriale della Chiesa.
Questo orientamento, di studio e di preghiera, è un altro prezioso lascito di Massimiliano per conoscere sempre meglio Colei di cui, secondo i Padri, “non si dirà mai abbastanza”.
DIEGO TORRE