La tecnica, al cui servizio vi è il capitale, domina persino l’antico “dio danaro”

La tecnica, al cui servizio vi è il capitale, domina persino l’antico “dio danaro”

LA PRIMA NEMICA DELLA FEDE È LA PAURA

Di Davide Febi

Quale è sempre stato il confronto più in profondità dell’essere umano? Due varianti pongono il punto più basilare: voler essere per sé o voler essere per l’A/altro.

Oggi il tutto ridotto ad “Egoismo” e ad “Altruismo”. L’uomo, nella sua superbia, gioca a fare Dio, ed oggi vediamo come attraverso la scienza, la genetica, l’immoralità di atti contro la vita e costruzioni di esseri similari all’uomo che lo possano sostituire, fino ad arrivare alla possibilità della clonazione per possedere tessuti umani utili, si arriva a deturpare non solo Dio ed ogni moralità, ma l’uomo stesso, come conseguenza.

Dio è l’alfa e Dio è l’omega, tutto deve avere inizio in lui e tutto deve finire in lui, dalla struttura del più piccolo ente a una decisione della persona umana, dai nostri pensieri fino alla struttura del mondo.

Abbiamo detto che il male è una scelta e che la volontà si muove solo per un bene. La volontà infatti, quando compie il male, segue un falso bene presentato dall’intelletto per sua intenzione e ci si butta scegliendo. Il male quindi è prettamente possibile in un essere senziente e limitato. Se un animale, una pianta non hanno volontà, Dio è l’Essere e l’essere non può negare se stesso. Egli è felice e assoluto, nulla gli manca e nulla gli può essere aggiunto.

Ecco che la creatura senziente sceglie liberamente se restare nella verità dell’appartenenza al creatore come fine ultimo e suo godimento oppure rifiutare questo. Se quindi il male in quanto tale viene dalla libera volontà di una creatura, il male è di per sé osservabile, sia nel mondo fisico che nel mondo spirituale, solo dal quale, essendo stati inizialmente perfetti in virtù già della volontà che cerca un bene totale in cui riposare senza più muoversi, possiamo essere davvero messi alla prova. Sappiamo dalla dottrina della Chiesa che la perfezione di Adamo gli permetteva il controllo della ragione sulle emozioni e che non avendo possibilità di vedere in modo simultaneo e conoscendo attraverso i sensi, non vi erano principalmente possibilità di caduta.

Serviva una destabilizzazione, ed il centro dell’uomo per poterlo destabilizzare è proprio il suo rapporto con Dio e quindi il fine ultimo. Questo solo un essere senziente, consapevole, capace di inganno e quindi di male, spirituale perché di scienza simultanea poteva farlo. L’esistenza di esseri puramente spirituali, liberi e intermedi tra il mondo dell’uomo e quello di Dio è metafisicamente ordinativa.

Il mondo ha le sue leggi, la matematica ci permette di far piegare a noi la realtà e di per sé è una legge, la materia ha le sue leggi e le sue costituzioni. La tecnica, prodotto dell’uomo, ha anche essa quindi leggi in sé e nell’invertimento conseguente al rifiuto dell’ordine di Dio, i mezzi divengono il fine. Come si idolatrano realtà limitate, di mondo, mezzi fatti dal Creatore per raggiungerlo, come la materia stessa e varie sue manifestazioni, si passa dal fine al mezzo anche in ambito tecnico.

Se ci siamo ripetuti che la tecnica fosse un mezzo per comodità e riuscite anche necessarie al bene, è vero anche che questa, per la usa importanza legata alla stessa comodità, quindi al piacere, e alla salute e medicina, quindi alla vita terrena con il rischio di essere assolutizzata, diviene in modo pratico un fine, un modo stesso per identificarsi nell’era della sua più grande manifestazione e dominio.

L’uomo nel suo orgoglio, come fu per Lucifero, vuole raggiungere una sua beatitudine in virtù di se stesso, autodefinirsi aldilà del creatore, a causa della sua attuale caducità e della superbia, tale è la natura del male, anche l’avesse. Come l’ombra necessita e corrisponde della realtà della luce, vi è analogia e separazione del reale tra il bene e la sua assenza.

Se la realtà porta in sé il Tremendum divino come traccia, insieme al fascinans, ecco che questo metterà in discussione l’uomo caduto, il quale confonderà la materia come principio di negatività e il suo interno come suggellato anche dal male e da qui la dualità antica presentata e accettata, un po’ come l’accettazione di voler “conoscere” il bene e il male. Il frutto quindi di qualcosa che sostituisca in modo pratico l’uomo, anche fosse per necessità di situazione, di qualcosa che viva di leggi sue, seppur posto dal creatore, di qualcosa che è venuto dalla creatività dell’uomo e quindi a lui inferiore, non può che essere, nella situazione attuale della caducità umana e della perdita della fede, inevitabilmente colei che lo dominerà ed è la tecnica.

Come i demoni manifestano una forma falsa di Mysterium Tremendum, come la filodossia usa le stesse strutture della filosofia e la menzogna usa anch’essa bocca e parole per muovere a proprio fine, lo stesso essere caduco non può che, per continuare ad essere in qualche modo, imitare, usare, ciò che è posto dalla bontà del creatore e portarlo a suo significato e automaticamente deformarlo.

Già l’esistenza di un essere dannato, come sono i demoni, manifesta una mancanza della volontà di quell’individuo, il quale anche imitasse alla perfezione un atto buono o un fattore estetico, esso manifesterebbe ancora di più il suo fallimento, se imitasse come sarebbe dovuto essere manifesterebbe la sua caduta in modo duplice e fallimentare, se volesse sembrare altro confermerebbe che non solo è fallente come è nella sua vera essenza, ma anche che non sarà mai come l’imitazione visto che ne manca di vera specificità e unicità, rinnegando nuovamente se stesso.

Ed ecco che la tecnica, al cui servizio vi è il capitale, domina persino l’antico dio danaro, e porta l’uomo alla sua conseguente estinzione sostituendolo prima con il transumano e poi con il post-umano, dove le leggi meramente fisiche e materiale pongono ulteriormente il limite dell’uomo in questo campo, al contrario della macchina, che si muove in maniera più efficiente grazie sia alle leggi poste dall’uomo con l’aiuto dei conoscenze, come anche per la mancanza di spirito, di caducità di natura e disequilibrio, di bisogno diretto di rapporto con Dio creatore, che l’uomo, immagine e somiglianza di Dio invece ha.

Come la conoscenza del male è dovuta all’antico serpente spesso ripreso da vari culti e riproposizioni implicite in varie religioni, a volte con la forma di Drago che permette la conoscenza del male come in oriente, il libero arbitrio dell’uomo che scelse quell’atto di rifiuto al dolce giogo di Dio ora risiede nel rapporto con il cominciatore, il quale prima di tutti per momento, più di tutti per ordine angelico e per conoscenza dei vantaggi e degli svantaggi, può soggiogare una creatura inferiore che sia staccata dalla sua verità e dalla sua natura, ormai in balia di chi più di altri sa dis-ordinare e che quindi precede nell’abisso a cui tutti i caduti tendono chiunque altro, i quali non possono che esserne a modo loro imitatori, in un qualcosa già previsto o compiuto dal primo, Lucifero. 

Ed ecco che la Luce di Cristo sorge dopo la morte di Dio, come Verità e come Vittoria su tutto questo, dove la scelta rimane fino all’ultimo giorno terreno insieme alla presenza per passaggio secondo natura del peccato di origine, anche perché tutti possano per natura adamitica scegliere in questo caso sapendo, nel possibile. Come tutti eravamo in Adamo, tutti coloro che lo vogliono sono con Cristo sulla croce e sperano nella salvezza. Coloro infatti che non hanno potuto conoscere Dio, ma interiormente e in maniera anche confusa pongono la possibilità di un creatore, di una forma intuita di causa-effetto, e si comportano secondo coscienza riconoscendo l’importanza del bene posto implicitamente come fine ultimo, essi sono salvati dalla stessa grazia di Cristo, perché il loro fine ultimo e la libera azione salvifica di Dio corrispondono, così che nel giudizio possano anche loro, nella volontà di Dio, salvarsi.

E’ inevitabile quindi che vi sia un declino massificativo nell’era della tecnica, come anche la manifestazione di colui che ha permesso all’uomo di farsi creatore grazie al suo orgoglio, conseguenza dell’antica scelta ereditata, e che possa usare tale realtà materiale per congiungere, in un nuovo tentativo di porre una nuova natura all’uomo, ogni persona per sottometterla al suo giogo.

Ecco che nell’Apocalisse troviamo il marchio della Bestia, il numero seicentosessantasei che non ha significato solamente di richiamo a Nerone in quanto riconosciuto escatologico sin dai padri, dove tale cifra troviamo nel codice a barre di carte di credito, nelle registrazioni già poste a monete virtuali ed anche a test genici per virus, anche essi registrati con le tre cifre e degli zero nel mezzo.

Se il caso è difficile che esista è molto probabile che il Satana non solo esista, ma derida coloro che, rifiutando esplicitamente il Vangelo seppur autodefinitisi cattolici, potevano informarsi e assistere a situazioni dove empiricamente uomini vivono situazioni soprannaturali, come gli esorcismi del Vangelo, che non sono mai cessati dalla venuta di Cristo e sono comandi di lui stesso riguardo agli apostoli nelle Sacre Scritture. 

 Ineluttabile quindi che saremo assorbiti dalla tecnica e si manifesterà, dopo un sincretismo religioso già cominciato, figlio del relativismo e della realtà atea usata da chi vuole destabilizzare valori e identità,  chi questa domina, dove massoni e persone appartenenti a fazioni di esoterismo diverso cominciano a venire alla luce e a proporre nuove tecnologie, da Elon Musk a Bill Gates con il suo microchip che scoverebbe virus se impiantato, e dove con tatuaggi quantici descritti nel suo sito ufficiale dell’ID2020, troviamo anche un marchio luminescente dovuto a un vaccino da impiantare per essere riconosciuti da remoto, non lontano da scritti biblici e in ogni caso sicuramente di poca fantasia, visti i duemila anni dell’Apocalisse di Giovanni.

A causa dello storicismo, del modernismo, dell’avvicinamento al luteranesimo, di Hans Kung, di Karl Rahner, De Lubac e molti altri, della lista dei massoni presenti al Concilio Vaticano II e non solo, insieme ai molti avvenimenti di natura profetica riconosciuti come Fatima e molti altri e i loro contenuti, la Chiesa si sta avvicinando a un tempo mai visto prima, dove non più dall’esterno, ma dall’interno trova i primi nemici, a detta di Papa Pio XII, dove cristiani tiepidi e non nemici, faranno principalmente male alla Chiesa.

Papa Pio X ricordava che il modernismo avrebbe fatto uscire dalla Chiesa chi c’era e non avrebbe fatto entra chi era fuori e, se oggi si vedono principalmente i motivi per cui la maggior parte della gente va alla Messa, si vede la verità di questa affermazione.

 Quando la paura prende il sopravvento sulla fede, vuol dire che si è nel peggiore momento, visto che la prima nemica della fede è proprio la paura, ed ecco che per motivi di salute o di paura di essere additati come cattive persone parlando della sana dottrina di Gesù Cristo nostro Signore e del suo Santo Evangelo, ad oggi già abbiamo assistito alla perdita di presenza durante i sacramenti, a rivistazione contro San Tommaso sulla partecipazione al male remoto e ha chiare eresie declamate da varie figure, che un tempo sarebbero bastate alla scomunica, soprattutto prima degli anni sessanta.

Papa Benedetto XVI affermò che l’aborto e il matrimonio omosessuale sono segni dell’Anticristo e ad oggi, non solo si spinge per queste cose in maniera maggiore, ma sono diventate, senza giri di parole, spesso una vera e propria moda, ecco il ribaltamento anche dell’estetica stessa, che tenta di render bello il male e brutto il bene, ma che di fronte alla bellezza dell’incarnazione palesata in modo giusto nel cuore umano, non potrà che tacere in eterno e mirare quante sue creature.

Il Dio che nella sua misericordia ha mandato suo Figlio  a morire e risorgere per noi, il quale ha dato la sicurezza di salvezza per primo a Dismas, “il buon ladrone”, perdonandolo per i suoi misfatti dopo il suo pentimento, possa farci dire insieme a lui e al salmista (Sal 117): Celebrate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia. Lo sica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia. Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia. Nell’angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. Il Signore è con me, non ho timore;che cosa può farmi l’uomo? Il Signore è mio aiuto, sfiderò i miei nemici. E’ meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. E’ meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti. Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti. (..) Egli è stato la mia salvezza. Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie, la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie. Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore. E’ questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti.  Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza. (…) Dio, il Signore è nostra luce. Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell’altare. Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia.

Perché se è terribile la sua giustizia, come la Sacra Scrittura ricorda, e i il Mysterium Tremendum profondo, alta fino ai cieli è la sua misericordia, e il suo Fascinans un canto eterno. Nonostante le voci del nulla e le grida della notte aspettiamo il ritorno di Cristo nostro Signore nella gioia della speranza e che, penitenti come il figliol prodigo, possiamo tutti ritrovare la strada di casa e tutto ciò per il quale è degno vivere e onorevolmente morire.             Nell’Amore che muove il sole, le stelle e il cuore di chi lo ama e cerca lo splendore della Sua Verità. 

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