Uccisa perché senza un “guardiano” e per aver indossato male il velo islamico…
DI FATTO, DOPO AVER CONQUISTATO NUOVE AREE DELL’AFGHANISTAN, I TALEBANI HANNO REIMPOSTO LA SHARIA INTERPRETANDOLA ALLA LETTERA
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Di Lorenzo Capellini Mion
A Balkh, in Afghanistan, il 3 agosto una ragazza di nome Nazanin era uscita di casa per recarsi nel centro della capitale Mazar-e Sharif quando è stata trascinata fuori dalla sua auto da alcuni uomini che l’hanno uccisa sul posto perché era senza un “guardiano” e non indossava propriamente il velo integrale islamico. Secondo un altro report la ragazza portava sì il velo, ma con sotto vestiti considerati troppo stretti.
Il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha negato le accuse (negano sempre) e ha affermato che il gruppo sta indagando sull’attacco. Di fatto, dopo aver conquistato nuove aree del Paese, i talebani hanno reimposto la sharia interpretandola alla lettera: le donne si devono coprire dalla testa ai piedi, vietato lavorare fuori casa, limitazioni severe per l’istruzione delle ragazze, per uscire di casa devono essere scortate da un parente maschio, ai negozianti è fatto divieto di vendere merci alle donne non accompagnate. I residenti hanno affermato che coloro che infrangono le regole vengono puniti, spesso con pestaggi in pubblico.
Con un governo semi-impotente l’alternativa ai talebani, fiancheggiati dal Pakistan, e che ora trattano direttamente con Russia e soprattutto Cina, sono i gruppi legati allo Stato Islamico. In entrambi i casi, Corano alla mano, questo per le donne equivale alla morte civile. O a quella fisica, come è toccato a Nazaneen che aveva solo 21 anni ed era nata libera nel posto sbagliato. E la demografia non farà sconti!