I cultori della chiacchera vivono di slogan politicamente corretti
W LE DONNE (SOPRATTUTTO SE SANNO DIRIGERE ORCHESTRE)!
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Di Diego Torre
Al Festival di Sanremo, teatrino ormai da anni del politicamente corretto, come ricorderete, quest’anno qualcosa è andato storto. L’orchestra era diretta da Beatrice Venezi, 31 anni, compiuti proprio sul palco dell’Ariston, che dirige orchestre da quando ne aveva 22; la più giovane a farlo in Europa. Un’occasione ghiotta per il vetero femminismo, un’ icona da sfruttare per rilanciare le solite ciance sul tema. Ma, orribile a dirsi, alla domanda di Amadeus, su come volesse essere chiamata, ha detto: “Per me quello che conta è il talento e la preparazione con cui si svolge un determinato lavoro. Le professioni hanno un nome preciso e nel mio caso è ‘direttore d’orchestra’”… “Mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo” .
Un autentica ragazza-prodigio, bella, elegante, femminile e preparata, che già in passato aveva escluso per sé “il femminismo sessantottino”, affermando che trova “ridicolo fare il femminile di una professione e affermare di avere raggiunto la parità”.
E ancora, in un’intervista a Vanity Fair: “Una donna che cura il proprio corpo è purtroppo considerata una che non cura abbastanza l’intelletto. Ma dove sta scritto? Guardate che io, mentre vado dal parrucchiere, leggo e studio!”.
Da dove deriva tanto coraggio, buon senso e determinazione nello sfidare le parole d’ordine del conformismo imperante? Forse sarà la serietà professionale di chi ricopre ruoli di tanto prestigio, l’impegno deciso che porta al successo, che rende immuni dalla demagogia tipica degli infuencer e dei propagandisti di lacca per unghie.
Di ciò arriva ora la conferma dal festival dell’opera di Bayreuth, il teatro-tempio della musica wagneriana. A dirigere l’esecuzione dell’Olandese volante è stata chiamata per la prima volta nei 145 anni di vita del teatro una donna. E’ Oksana Lyniv, 43 enne ucraina, figlia e nipote di direttore d’orchestra, ha studiato piano, flauto, violino, canto ed è salita sul podio per la prima volta a 16 anni. E’ stata una standig ovation di 12 minuti a premiarla, con la visibile soddisfazione di una fans wagneriana di alto livello, il cancelliere Angela Merkel, che dopo la rappresentazione le ha fatto omaggio di un mazzo di fiori.
La Lyniv, come già la Venezi, ha confermato in un’intervista rilasciata al quotidiano Berliner Zeitung che ciò che conta per l’orchestra non è il suo sesso, ma la sua abilità. “Per ogni direttore d’orchestra, una partitura di Richard Wagner è una grande sfida professionale. Il genere non ha importanza qui. Ecco di cosa si tratta, e tutto il resto non ha alcun significato per i musicisti.” Ed ha confermato di che tempra siano i musicisti seri: “L’orchestra vede dopo tre minuti se sei in grado di dirigere o meno… nota subito se sai rispondere a domande musicali concrete, com’è la tua tecnica con la bacchetta e se sei capace di guidare un centinaio di persone senza preoccupazioni. Se possono fidarsi di te su questa base, allora i musicisti non sono minimamente interessati al fatto che un uomo o una donna stia dirigendo. Lo fanno solo i giornalisti“.
Fantastico! I cultori della chiacchera vivono di slogan politicamente corretti! I professionisti della musica guardano il vero talento! Ogni tanto il buon senso prevale, alla faccia della demagogia; e la realtà vince sull’ideologia.