Sfatiamo la leggenda nera sulle Crociate
NON GUERRE DI AGGRESSIONE MA UNA LEGITTIMA DIFESA, PER DIFENDERE I PELLEGRINI E DARE TREGUA AD UN OCCIDENTE DA QUATTRO SECOLI SOTTO INCESSANTE ASSALTO DELL’ISLAM
–
Di Pietro Licciardi
Difficile per un “cattolico adulto” del XXI secolo, che si inginocchia neppure davanti al Santissimo e riceve il Corpo e il Sangue di Cristo in piedi e sulla mano comprendere cosa significasse per un cristiano medievale non potersi recare in pellegrinaggio in Terra Santa, perché occupata da una torma di assassini, stupratori e tagliagole turchi che agitando il Corano si avventavano come iene su ogni “infedele” che osava sbarcare in quella che fu la patria di Gesù. E’ anche a causa di questa ignoranza che sulle Crociate, dall’Illuminismo in poi, è fiorita una “leggenda nera” secondo la quale queste non sarebbero state che guerre imperialistiche di conquista condotte da crociati crudeli rozzi e assetati di ricchezze che hanno aggredito i pacifici islamici che da allora ci odiano con ragione. Le cose non stanno affatto così, come sanno bene quelli che hanno avuto modo di leggere un serio e onesto libro di storia.
Purtroppo manca lo spazio per confutare ogni singola stupidaggine che è stata scritta e detta sul conto di quelli che in verità sono stati soltanto dei pellegrinaggi armati fatti per mantenere aperta la principale “rotta dello spirito” cristiana. Che poi è molto simile quello che fanno oggi le marine militari di tutto l’Occidente che con le loro navi sorvegliano i mari nei punti “caldi” del globo per contrastare la pirateria che minaccia le rotte commerciali. E questo senza che nessuno abbia da obiettare. La differenza semmai è che mentre oggi potentissime navi munite di cannoni, missili e mitragliere sono impiegate per tenere testa a bande di straccioni su motoscafi armati al più di qualche AK47-Kalašnikov o lanciarazzi, allora si trattava di affrontare agguerriti eserciti armati fino ai denti che a suon di conquiste e saccheggi tenevano in scacco quasi tutto il Mediterraneo e avevano invaso parte dell’Europa, arrivando a saccheggiare a più riprese perfino Roma.
La prima crociata infatti fu organizzata nel 1096, un bel po’dopo che l’emiro Musa, nel 704, aveva proclamato la “guerra santa” nel Mediterraneo occidentale infestando il Tirreno e assalendo la Sicilia, da allora incessantemente razziata fino alla sua definitiva conquista nell’827. Nel frattempo tutte le principali città del Sud Italia erano state saccheggiate con decine di migliaia di donne e bambini deportati in schiavitù. Nel 711 era iniziata la conquista della Spagna; nell’829 i Saraceni erano sbarcati a Civitavecchia e l’anno successivo saccheggiato le basiliche romane di San Paolo e San Pietro. Nel 914 gli arabi avevano stabilito basi a Trevi e a Sutri, ben all’interno del Lazio, a due passi dal cuore della cristianità, mentre due anni dopo arrivarono fin nella Savoia.
E sempre per chiarire chi furono i veri aggressori e chi gli aggrediti c’è pure da dire che quando nel 638, il califfo Omar conquistò Gerusalemme, questa da ormai più di tre secoli era cristiana, come era cristiana tutta l’africa del Nord divenuta poi islamica dopo le conquiste – e i massacri – compiuti da arabi e turchi. Ma si veda qui la sequenza completa di otto secoli di continui e incessanti aggressioni islamiche alla cristianità.
Alla luce di ciò le crociate non furono altro che atti di legittima difesa, il cui esito secondario fu anche di dare un po’ di respiro alla terrorizzata e martirizzata Europa. Consideriamo inoltre che chi partiva per la Terra Santa spesso non tornava a causa di incidenti, malattie e ovviamente battaglie e se dopo anni aveva la fortuna di fare ritorno magari trovava il proprio castello, i propri possedimenti o il trono usurpati, se era un nobile, oppure se apparteneva al popolo la propria famiglia ridotta in miseria o decimata da avversità e malattie. Altro che avventurieri a caccia di gloria e di oro.
Se proprio vogliamo dirla tutta, come ci informa Rodney Stark nel suo Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle crociate (Lindau), per molti arabi gli europei non furono che liberatori arrivati per sottrarli dal dominio degli odiati turchi, tanto più che le tasse dovute nei regni crociati erano molto più leggere. L’accademico e scrittore statunitense dice la sua anche a proposito della molto criticata quarta crociata, quella che conquistò Costantinopoli anziché la Terra Santa. Fin dalla prima spedizione i bizantini – scrive Stark – avevano sempre mantenuto un atteggiamento sleale nei confronti dei crociati, tradendoli a più riprese. Addirittura, l’imperatore Isacco II si era alleato col Saladino contro i latini per favorire i greco-ortodossi. Presa la Terrasanta, Saladino, secondo i patti, aveva consegnato a questi ultimi ogni chiesa latina. Ora, ancora un volta, la richiesta d’aiuto era partita da Costantinopoli e ancora una volta gli europei avevano risposto. E ancora una volta, giunti sul posto, erano stati traditi. Così, stimarono che l’unico sistema per non essere pugnalati alle spalle era insediare uno di loro a Costantinopoli.
Ricapitoliamo dunque, questa volta con l’aiuto dello storico e saggista Massimo Viglione cosa furono le crociate. Esse furono fatte con tre scopi legittimi: la riconquista cristiana dei Luoghi Santi, ovvero di ciò che era cristiano prima dell’Islam e che appartiene idealmente a tutti i cristiani di tutti i tempi in quanto trattasi dei luoghi della Redenzione dell’umanità; la difesa della vita dei pellegrini; la risposta militare definitiva a cinque secoli di guerra subita. Poi, come spesso accade, una volta lì, i crociati, anche per difendere ciò che avevano riconquistato, hanno dovuto cedere, a volte in maniera esagerata, all’uso ripetuto della violenza, almeno finché i musulmani hanno riconquistato, sempre manu militari e con grande spargimento di sangue innocente, tutti i territori crociati di Oltremare.
Da cattolici, ci dice ancora il professor Viglione, occorre infine fare una importante considerazione. «Se le crociate fossero state sbagliate in sé, cioè illegittime di principio, questo vorrebbe dire che decine di Papi hanno operato al servizio del male. Infatti, tutte le crociate, dalla prima all’ultima delle sette ufficiali, ma anche tutte quelle pensate e in parte realizzate nei secoli successivi, sono state tutte fatte sotto autorizzazione pontificia. Anzi, ciò che faceva “crociata” una crociata, era la relativa bolla pontificia che comandava a tutti i sovrani e principi cristiani di prendere la Croce»,
Questo non è stato fatto da qualche papa un po’ “esaltato”, ma da decine e decine di pontefici, che tra la fine dell’XI secolo fino alla fine del XVIII hanno emesso bolle di Crociata, hanno lavorato incessantemente per organizzare spedizioni, molti di loro hanno scomunicato principi e re che non volevano partire, qualcuno è morto di crepacuore per il dispiacere delle conquiste degli infedeli e dei fallimenti dei cristiani. Tutti pazzi? Tutti traviati da sete di sangue? O tutti preoccupati di difendere la Fede, la Chiesa, la civiltà cristiane e le popolazioni europee?
Dopo questi pochissimi flash speriamo di aver insinuato qualche dubbio in chi ancora crede alla favola delle “cattive” crociate, invitandolo a qualche buona e onesta lettura.
____________________
Per saperne di più
Perché le crociate? Saggio interpretativo don Giorgio Fedalto