Dicendo “è stato partorito da una donna” col ddl Zan si rischia una denuncia!

Dicendo “è stato partorito da una donna” col ddl Zan si rischia una denuncia!

C’È UN FILO ROSSO CHE UNISCE L’IDEOLOGIA ICONOSCLASTA DEI BLM COI MOVIMENTI OMOSESSUALISTI

Di Matteo Castagna

Milli Hill è una femminista inglese che da almeno dieci anni si occupa di sostenere le donne incinte. Sul suo sito ha scritto che trova anomalo l’utilizzo di alcune terminologie come ad esempio “persone che partoriscono (usata insieme o al posto di “donne”) e “maschio/femmina assegnato alla nascita”.

Non occorre essere dei letterati per comprendere la fondamentale importanza del linguaggio, perché da esso possono cambiare tante cose ed il senso della realtà potrebbe venire stravolto. Infatti la Signora Milli ha trovato molto strano il termine “assegnato” riferito al sesso del nascituro/a perché il sesso dei bambini viene solitamente determinato in test e scansioni prenatali, non alla nascita. Inoltre, fino a prova contraria sono solo le donne a partorire e non gli uomini, quindi Milli Hill ha conseguentemente criticato l’utilizzo dei termini “persone che partoriscono”.

La Hill, nel novembre scorso, scrisse su Instagram che sarebbe opportuno parlare di “donne” e non di “persone che partoriscono”, ricevendo insulti e minacce di ogni tipo da attivisti trans e transfemministe. La campagna d’odio l’ha indotta a chiudere la sua attività, ma lei ha continuato a parlare, opponendosi alla teoria di chi sostiene che i trans e le persone non binarie sarebbero ingiustamente escluse dalla categoria delle “persone che partoriscono”.

Questo esempio, che giunge in Italia attraverso un articolo di Francesco Borgonovo su La Verità del 17/07/2021 dovrebbe farci riflettere tutti, cattolici e non, sulle conseguenze di un’eventuale approvazione, senza modifiche alle restrizioni della libertà di opinione, contenute nella generica frase “istigazione alla discriminazione” del ddl Zan. Infatti, poiché il testo prevede che sia la discrezionalità del giudice a determinare la sussistenza di tale ipotesi di reato, qualora chiunque dicesse che è stato partorito da una donna potrebbe rischiare una denuncia da un ipotetico trans che si sentisse tagliato fuori dall’affermazione.

Qualora un giornalista o un medico o un opinionista sostenessero che i figli hanno bisogno di una mamma e di un papà per crescere meglio, oppure una femminista o un cattolico scrivessero che l’utero in affitto è una scandalosa mercificazione della donna e un potenziale danno, almeno sul piano educativo, per il bimbo, potrebbero incorrere nella ghigliottina sanzionatoria del ddl.

L’Antico Testamento dovrebbe essere modificato, laddove condanna la sodomia? I Vangeli, San Paolo, Santa Caterina da Siena e tutto il Magistero Perenne della Chiesa sull’omosessualità andrebbero corretti ed adeguati ai desiderata della legge positiva liberal? Non potrebbe salvarsi neanche l’art. 29 della Costituzione, laddove si afferma che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” perché verrebbero meno il termine di “società naturale” che sarebbe restrittivo ai soli uomo e donna, nonché il “matrimonio” perché è restrittivo rispetto alla convivenza ed all’unione civile.

Per non parlare, poi, della letteratura, dell’arte, della cinematografia, della satira, che dovrebbero essere tutte modificate o censurate laddove qualcuno che nel mondo senta di appartenere ad una delle 420 “identità di genere” finora contate Oltreoceano si ritenga discriminato da Dante o da Shakespeare. E’ il filo rosso che unisce l’ideologia iconosclasta dei BLM coi movimenti omosessualisti ed è anche la pericolosa deriva liberticida che tutti rischiamo.

E’ plausibile chiedersi cosa effettivamente vogliano fare i nostri politici “conservatori”, che avrebbero già potuto affossare il ddl Zan in Senato, ma che sono stati assenti ingiustificati. Accettare la proposta di legge Zan significa tagliare le radici ideali della “controrivoluzione” esercitata all’interno del Parlamento, ovvero l’opposizione alla sovversione dell’ordine naturale e divino e annientare un patrimonio etico e politico di portata storica, spalancando porte e finestre al Pensiero Unico politicamente corretto globalista, cadendoci dentro per sempre.

Domine, salva nos, perimus; impera et fac, Deus, tranquillitatem magnam. Porro homines, cum vidissent quod fecerat signum, dicebant: qualis est hic, quia ventis imperat et mari, et oboediunt ei“.

 

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