Il potere politico, simbolo del dominio di Satana, farà resistenza, ma non potrà prevalere
DA CHI ANDARE QUANDO LE FORZE FISICHE E SPIRITUALI VENGONO MENO, SE NON DA GESÙ, DIO CON NOI?
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Nell’episodio del roveto ardente vi fu la prima grande teofania. Dio parlò a Mosè e gli affidò un’importante missione: fare uscire il suo popolo dall’Egitto e condurlo alla Terra promessa ad Abramo e alla sua discendenza.
Egli, ad una domanda precisa di Mosè rivelò il suo nome: “Io sono colui che sono!”. E aggiunse: “Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi” (Es 3,14): Yhwh, “Colui che è”. Egli è Colui che è e che fa essere tutte le cose. Entrato nella storia, preferisce essere chiamato: “Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe” (v.15).
Dio disse a Mosè: “Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e dì loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione dell’Egitto, verso una terra dove scorrono latte e miele” (vv.16-17). Essi ascolteranno, ma il faraone sarà irremovibile e cederà solo per i molti prodigi che Dio compirà.
Il potere politico, simbolo del dominio di Satana, farà resistenza, ma non potrà prevalere.
Da chi andare quando le forze fisiche e spirituali vengono meno, se non da Gesù, Dio con noi? “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Oh, se gli uomini ascoltassero! Presto scomparirebbero affanni, delusioni, depressioni, disperazioni. Quante ferite sarebbero risanate, se si prendesse con amore il suo giogo “dolce e leggero”!