I “sapienti” vogliono tutte le ragioni e alla fine credono a loro stessi e non a Dio
LA POTENZA DI DIO CHE OPERA E LA DISPONIBILITÀ DI UN UOMO DEBOLE CHE SEPPE DIRE: “ECCOMI!”
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
In terra di Madian, Mosè si sposò e fece il pastore per molti anni. La sua vita volgeva al tramonto, quando d’improvviso Dio gli si manifestò nel roveto ardente, che bruciava senza consumarsi sul monte dove pascolava il gregge. Volle avvicinarsi per vedere meglio e sentì la voce di Dio, che lo chiamò per nome, gli fece to gliere i calzari e gli disse; «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» (Es 3,6).
Mosè ebbe paura di avvicinarsi a Dio e si coprì il volto col mantello. Dio parlò e gli diede una grande missione: «Il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!» (vv.9-10). Ma egli subito mise innanzi la sua inadeguatezza al compito. Dio lo rassicurò: “Io sarò con te!” (v.12).
Da qui inizia la liberazione d’Israele: la potenza di Dio che opera e la disponibilità di un uomo debole che seppe dire: “Eccomi!”. Quello che avverrà non è opera d’uomo. Il faraone dovrà cedere!
Dio si nasconde ai superbi e si rivela ai piccoli. I dotti e i sapienti non sono inclini a credere, perché vogliono tutte le ragioni e alla fine credono a se stessi.
Dio vuole fiducia cieca e amore; allora parla, rivela e attira alla sua comunione.
Gesù solo rivela il mistero di Dio, perché Egli è il Figlio; fuori di lui, c’è il buio. Dai semplici Dio si fa conoscere, perché piccoli e fiduciosi.