Gli aborti sono tanto numerosi da essere una strage d’innocenti su tutta la terra
«GETTATE NEL NILO OGNI FIGLIO MASCHIO CHE NASCERÀ, MA LASCIATE VIVERE OGNI FEMMINA» (ES. 1,22).
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
In Egitto, “i figli d’Israele divennero numerosi e molto forti, e il paese ne fu pieno” (Es 1,7), tanto da preoccupare il faraone, perché era prevedibile che in caso di guerra, si sarebbero alleati con i nemici per lasciare il paese. Gli israeliti infatti, non si integravano con gli egiziani: conservavano lingua e costumi propri e soprattutto sognavano la terra promessa ad Abramo.
Allora gli egiziani “resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza” (v.14) e poiché il loro numero continuava a crescere decisero di sterminare i bambini: “Il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina» (v.22).
Cominciò così il primo sterminio degli ebrei, suscitato dall’odio satanico contro il popolo di Dio. Oggi con gli aborti, tanto numerosi da essere una strage d’innocenti su tutta la terra, non avviene forse una cosa simile?
“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venu to a portare non pace, ma spada” e la spada divide e taglia.
Gesù divide: guai a quelli che non lo preferiscono al padre o alla madre e persino alla propria vita. Seguirlo comporta dei tagli e comporta molti sacrifici. “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. È Dio che parla.