Il cardinal Sarah: “Benedetto XVI sarà ricordato nella storia sia come grande teologo che come il Papa del Summorum Pontificum”

Il cardinal Sarah: “Benedetto XVI sarà ricordato nella storia sia come grande teologo che come il Papa del Summorum Pontificum”

IN COINCIDENZA CON LE VOCI DI RIFORMA O ABOLIZIONE DEL MOTU PROPRIO “SUMMORUM PONTIFICUM” ARRIVANO LE IMPORTANTI RIFLESSIONI DEL CARDINAL ROBERT SARAH

Di Angelica La Rosa

Il cardinale Robert Sarah, presidente emerito della Congregazione Vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha utilizzato il suo account Twitter per esprimere la sua opinione sull’operato di Papa Benedetto XVI e sul Summorum Pontificum in questo momento in cui si vocifera di involuzione che si stanno diabolicamente preparando.

Il cardinale guinieano, in una sequenza di 8 brevi tweet, ha sottolineato il valore che ha avuto il Summorum Pontificum e cosa significa per molte persone.

“Nella storia Benedetto XVI sarà ricordato non solo come un grande teologo, ma anche come il Papa del Summorum Pontificum, il Papa della pace liturgica, colui che ha costruito un ponte ecumenico con l’Oriente cristiano attraverso la liturgia latino-gregoriana”, ha esordito il cardinal Sarah. “Dal Motu Proprio Summorum Pontificum, nonostante le difficoltà e le resistenze, la Chiesa ha intrapreso un cammino di riforma liturgica e spirituale che, seppur lento, è irreversibile”.

Per il porporato africano di Benedetto XVI rimarrà il ricordo di un Papa “che ha preso a cuore il desiderio di riscoprire le radici cristiane e l’unità dell’Europa e si è opposto al secolarismo senza senso e alla disgregazione della cultura europea”.

Sua Eminenza Robert Sarah ha aggiunto che “nonostante gli intransigenti atteggiamenti clericali di opposizione alla venerabile liturgia latino-gregoriana, atteggiamenti tipici di questo clericalismo che papa Francesco più volte ha denunciato, nel cuore della Chiesa è emersa una nuova generazione di giovani. Questa generazione è quella delle giovani famiglie, che dimostrano che questa liturgia ha un futuro perché ha un passato, una storia di santità e di bellezza che non può essere cancellata o abolita da un giorno all’altro”.

“La Chiesa non è un campo di battaglia dove si gioca per vincere cercando di nuocere agli altri e alla sensibilità spirituale dei propri fratelli e sorelle nella fede”, ha concluso il cardinal Sarah, spiegando che “Come ha detto Benedetto XVI ai vescovi francesi: ‘Nella Chiesa c’è posto per tutti’, perché sappiamo trattarci con rispetto e vivere insieme lodando il Signore nella sua Chiesa e rimanendo nell’unica vera fede. La crisi liturgica ha portato alla crisi della fede. Allo stesso modo, il rispetto delle due forme, ordinarie e straordinarie, della liturgia latina ci condurrà a uno slancio missionario per l’evangelizzazione, e potremo finalmente uscire dal tunnel della crisi”.

 

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