Il maestro Marco Frisina: “la musica, ben eseguita, ci porta a Dio”

Il maestro Marco Frisina: “la musica, ben eseguita, ci porta a Dio”

“UNA BUONA MUSICA CI RICONCILIA CON NOI STESSI, CON L’ANIMA, COL CUORE E DIREI CON DIO. DIO CHE È AMORE PIENO SENZA LIMITI, È MUSICA, ARMONIA”

Di Bruno Volpe

La Festa della musica è un evento musicale che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate in più di 120 nazioni in tutto il mondo.

Per parlare di musica, ma di quella che eleva lo spirito, abbiamo intervistato, Monsignor Marco Frisina, tra i compositori e direttori di coro più famosi nel mondo, attualmente è Maestro della Cappella musicale Lateranense (Basilica Papale) ed è Rettore di Santa Cecilia in Trastevere.

“La musica ci completa, ci aiuta a crescere, pur essendo la più astratta delle arti, è quella dei suoni. Sa coinvolgerci e portarci verso il sommo Bello, naturalmente a condizione che sia ben eseguita. Una buona musica ci riconcilia con noi stessi, con l’anima, col cuore e direi con Dio. Dio che è amore pieno senza limiti, è musica, armonia”.

La musica aiuta a pregare? Come diceva Sant’ Agostino chi canta veramente prega due volte?

“La musica, ove fatta a dovere, è ottimo strumento per la preghiera, la favorisce. In quanto a Sant’Agostino, vi è molta improvvisazione ed anche una cattiva traduzione di quello che ebbe davvero a dire il santo e dunque le cose non stanno esattamente come vengono riportate. Le parole del santo erano “bis orat” in latino e si riferivano non ad un’automatica relazione preghiera-canto, ma al rapporto canto-cuore-intelletto. In poche parole voleva dire che bisogna pregare sia con il cuore che con la mente, ovvero bene”.

Anno dedicato a Dante. Lei ha realizzato una famosa commedia musicale ispirata a Dante (La Divina Commedia Opera Musical – L’uomo che cerca l’Amore, su libretto di Gianmario Pagano), opera che ha riscosso strepitoso successo. Dante è musica?

“E’ possibile celebrare e ricordare Dante in musica. Nella Commedia ve n’è tanta, specie nel Purgatorio e nel Paradiso, infinita lode a Dio. Non è un caso che tutto questo manchi nell’Inferno che è una dimensione teologica nella quale Dio è assente. L’Inferno è una condanna eterna che ci costa la perenne lontananza da Dio. Questo ci porta al punto di partenza. Che Dio è musica, proprio perché bellezza, amore, gioia piena”.

 

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