Le meravigliose storie dei monti più misteriosi del centro Italia
“LE AFFASCINANTI LEGGENDE DEI MONTI SIBILLINI” DI DIEGO MECENERO
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A cura di Angelica La Rosa
Con prefazione del Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e a firma di uno dei massimi studiosi del settore, Diego Mecenero, “Le affascinanti leggende dei Monti Sibillini” è un’opera pregiata che, finalmente, racconta per esteso e in 144 pagine le antiche e meravigliose storie riguardanti la Grotta della Sibilla e il Lago di Pilato senza rinunciare ad un’accurata esposizione storico-scientifica di quanto le riguarda.
Ogni territorio ha i suoi luoghi “magici” e le sue storie ma tra Umbria e Marche, sui Monti Sibillini, aleggiano delle splendide leggende che vantano uno spessore del tutto unico in Italia e, per certi versi, anche in buona parte dell’Europa. Non a caso lo scrittore vicentino Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia del 1957definisce i Sibillini «i monti più misteriosi del centro Italia».
Due vette sono le protagoniste delle leggende narrate in questo libro, due, come due sono i diversi e non del tutto separati “poli” narrativi delle storie stesse: un nucleo di leggende è legato al Monte Sibilla (dove c’è la Grotta della Sibilla, un’atlantide sommersa nella terra piuttosto che nell’acqua) e un altro aleggia sul Monte Vettore (con protagonista il Lago di Pilato, tomba nientemeno che di Ponzio Pilato).Due monti quindi, due differenti “energie”, entrambe impetuosamente vibranti, che si caratterizzano l’una per l’alone di Paradiso, l’altra con i cupi colori dell’Inferno.
Un mondo luminoso da una parte, uno tenebroso dall’altra. Ascesa al Cielo e discesa agli Inferi. Un asse che non è fissato solo su coordinate geografiche “attorno” a noi, ma che è proiezione di ben altre geografie “dentro” di noi, nascoste nelle parti più intime dell’essere umano. Panorami interiori che, ovunque e da sempre, si dipanano tra cosciente e inconscio, anelito e terrore, angeli e demoni, cielo purissimo e sangue infangato. Il potenziale delle leggende dei Monti Sibillini non è grande solo perché sono “belle storie”, ma anche perché innervano in mirabile modo l’essere umano nella sua più intima essenza, quella che più ci sfugge e, proprio per questo, necessita di essere avvicinata – almeno intuita – mediante l’unico canale possibile: la narrazione. Storie come queste servono a vivere. Penetrano come radici nelle viscere degli uomini e armonizzandone le dimensioni più ataviche ne permettono la crescita, sciogliendo le paure e incoraggiando i sogni.
Tra i contenuti, esposti con massima aderenza alle fonti storiche e alle diffuse tradizioni popolari più recenti, vi sono anche alcuni elementi inediti di particolare interesse. Si tratta quindi di un libro che spazia con passione tra narrazione, esposizione storico-scientifica e affondi sapienziali, con illustrazioni artistiche di grande pregio che corredano il testo a supporto delle narrazioni e informazioni fornite.