A Luglio arriverà il manifesto dell’ecologia conservatrice

A Luglio arriverà il manifesto dell’ecologia conservatrice

GIORGIA MELONI: “CONIUGARE AMBIENTE E CRESCITA ECONOMICA. LE IMPRESE SIANO ACCOMPAGNATE VERSO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA”

Di Angelica La Rosa

“La sfida che abbiamo davanti è coniugare ambiente e crescita economica. Crediamo che le imprese debbano essere accompagnate verso la transizione ecologica. Su questo è giusto porsi degli obiettivi, anche ambiziosi, a patto però che quelli obiettivi siano realistici”. A dirlo è la Presidente di Fratelli d’Italia e di ECR Party, l’on. Giorgia Meloni, durante il suo intervento nel corso della videoconferenza “Mondo Rurale: Biodiversità fragile e nascosta”, organizzata da Fratelli d’Italia, dal Gruppo ECR al Parlamento europeo e promossa dall’eurodeputato FdI Pietro Fiocchi.

“La transizione deve essere graduale e imporla a colpi di nuovi oneri alle aziende è un errore che produce altra povertà e perdita di posti di lavoro. Bisogna rimettere ordine negli incentivi sulle rinnovabili e investire nei carburanti alternativi ma sempre nella logica della neutralità tecnologica e del mix energetico. Esiste poi un’agricoltura di precisione che dobbiamo incentivare e sostenere perché migliora quantità e qualità dei prodotti ortofrutticoli, garantendo contemporaneamente una riduzione nei consumi idrici e nell’uso dei fitofarmaci. Infine il paesaggio, come fattore identitario e di attrattività turistica, che va preservato senza alcun tipo di ideologismo”, ha aggiunto la Meloni.

Intervenendo alla video-conferenza, il Commissario Europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevicius ha spiegato che “per l’Italia vediamo il sostegno ad azioni come la rinaturalizzazione della Valle del Po e un aumento significativo delle foreste urbane, completati dalla Politica agricola comune e dai Fondi strutturali; questi piani aumenteranno la resilienza delle aree rurali e montane come quelle del Nord Italia”.

Il direttore Generale all’Agricoltura della Commissione Ue Mihail Dumitru, prendendo la parola ha spiegato che non c’è dubbio che “la PAC rimanga una politica chiave dell’UE chiamata a contribuire a fermare il declino della biodiversità e a contribuire al suo ripristino. La Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, in combinazione con la nostra Strategia Farm to Fork, stabilisce obiettivi chiave relativi alla biodiversità dei terreni agricoli. Queste strategie – e altre legate al Green Deal europeo – sono centrali nella visione della Commissione per i prossimi anni”.

L’eurodeputato Pietro Fiocchi ha ricordato che “quello delle specie invasive come il cinghiale, la nutria e i corvidi è un problema che sta creando enormi danni all’agricoltura, ma anche perdita di vite umane e di biodiversità. L’approccio sinora adottato si dimostra insufficiente e permeato da un approccio ideologico distante dalla realtà”.

L’eurodeputato e responsabile dipartimento Ambiente di FdI Nicola Procaccini ha spiegato che “la difesa dell’ambiente è una prerogativa della cultura conservatrice. A luglio l’ECR Party organizzerà un appuntamento pubblico per esporre il Manifesto dell’ecologia conservatrice. Nessuno più di noi è in grado di preservare l’ambiente e al contempo il sistema produttivo e la qualità della vita”.

Il sottosegretario del Ministero per la Transizione Ecologica Ilaria Fontana ha dichiarato che “le politiche di sviluppo rurale rappresentano lo strumento principale per la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche, affrontando il problema della biodiversità in tutti i suoi aspetti”.

Hanno partecipato ai lavori, moderati dall’editore della rivista Nazione Futura Francesco Giubilei, anche il vice presidente Coldiretti David Granieri, il presidente di Wilderness Italia Giorgio Salvatori, e il vice presidente F.A.C.E David Scallan.

 

L’intervento integrale del presidente di FdI e dei Conservatori europei (ECR Party) Giorgia Meloni alla videoconferenza «Mondo rurale: biodiversità fragile e nascosta».

Buongiorno a tutti.

saluto e ringrazio il commissario all’Agricoltura Wojciechowski e il commissario all’Ambiente Sinkevičius per essere intervenuti a questa iniziativa organizzata da Fratelli d’Italia e dal Gruppo ECR nel Parlamento europeo. Grazie a Pietro Fiocchi per aver promosso l’iniziativa e a Nicola Procaccini, che coordina il dipartimento Ambiente di FdI. E saluto tutti coloro che hanno portato il loro contributo.

La conservazione del patrimonio naturale è un elemento fondamentale dell’identità politica di noi conservatori. Consentitemelo: non c’è nulla di più “di destra” dell’ecologia. La destra ama l’ambiente perché ama il territorio, l’identità, la Patria. Conservare l’ambiente vuol dire conservare e tramandare ai nostri figli i luoghi dove sono nati, farli conoscere e difenderli. Scruton diceva che “l’ambientalismo è la quintessenza della causa conservatrice, l’esempio più vivo nel mondo di quel partenariato fra i morti, i vivi e i non ancora nati”.

Certo, la nostra visione non si esaurisce negli slogan fini a sé stessi tipici di certa sinistra. A differenza dell’ambientalismo ideologico noi non riteniamo che la presenza dell’uomo e delle sue attività siano in contrasto con la difesa dell’ambiente.

Nella nostra visione l’uomo è il custode del Creato, che gode della bellezza in cui è immerso e sente il dovere esistenziale di proteggerla e consegnarla a chi gli sopravvivrà. Il nostro è un atteggiamento pragmatico e realistico che tiene insieme l’amore per la Natura, la difesa dei nostri paesaggi e la sostenibilità degli ecosistemi con le attività dell’uomo.

Oggi la sfida che abbiamo davanti è coniugare ambiente e crescita economica. Crediamo che le imprese debbano essere accompagnate verso la transizione ecologica. Su questo è giusto porsi degli obiettivi, anche ambiziosi, a patto però che quelli obiettivi siano realistici. La transizione deve essere graduale e imporla a colpi di nuovi oneri alle aziende è un errore che produce altra povertà e perdita di posti di lavoro.

Bisogna rimettere ordine negli incentivi sulle rinnovabili e investire nei carburanti alternativi ma sempre nella logica della neutralità tecnologica e del mix energetico: la tecnologia può darci una grossa mano nel sostenere l’ambiente, senza pregiudicare la qualità della vita e senza pregiudicare il benessere delle nostre esistenze.

Mi fa molto piacere che oggi si faccia un esplicito riferimento al mondo rurale. È un macrocosmo nel quale l’uomo vive in perfetta armonia con la biodiversità che lo circonda perché è da questa che trae il suo sostentamento, spesso anche da diverse generazioni. Chi più del contadino, dell’allevatore o del cacciatore può essere mai interessato a difendere la natura in cui vive ed opera? Nessuno. Anche qui una certa vulgata radical chic tenta di contrapporre la natura all’uomo: è una guerra che a noi non appartiene.

Esiste un’agricoltura di precisione che dobbiamo incentivare e sostenere perché migliora quantità e qualità dei prodotti ortofrutticoli, garantendo contemporaneamente una riduzione nei consumi idrici e nell’uso dei fitofarmaci. E poi il paesaggio, come fattore identitario e di attrattività turistica, che va preservato senza alcun tipo di ideologismo. Sono tutti temi che i conservatori pongono da sempre e che continueranno a mettere al centro del dibattito, anche e soprattutto in questa fase. Questo è il ruolo e questo è il nostro impegno. Vi ringrazio per questa iniziativa e vi auguro buon lavoro.

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