Sveglia italiani: guardate cosa è successo negli stati in cui sono in vigore norme pro Lgbt
GLI INSEGNANTI CHE SI OPPONGONO ALL’IDEOLOGIA GENDER NELLE SCUOLE SONO ADDITATI COME “PERICOLOSI OMOFOBI E TRANSFOBICI”
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Di Emanuela Maccarrone
Presso il Senato italiano sono iniziate le audizioni sul Ddl Zan mentre gli italiani farebbe bene a svegliarsi e a considerare soprattutto quanto accade negli Stati in cui la normativa Lgbt è in vigore da tempo.
L’ultimo episodio riguarda un giovane professore di una delle scuole elementari della Virgina. L’insegnante ha spiegato di aver condiviso la preoccupazione del Consiglio per gli Studenti che lottano con la disforia di genere, ma ha anche dichiarato di essere fortemente in disaccordo con le politiche e i metodi prescritti dalla scuola. “Amo tutti i miei studenti, ma non mentirò mai loro a prescindere dalle conseguenze. Sono un insegnante, ma servo prima Dio e non affermo che un ragazzo biologico può essere una ragazza e viceversa, perché è contro la mia religione. È mentire a un bambino è un abuso per un bambino e peccare contro il nostro Dio”. Questa è stata questa la coraggiosa dichiarazione dell’insegnante. Il professore ha poi menzionato l’inchiesta condotta dalla storica trasmissione della CBS, ‘60 Minutes’, nella quale si è parlato del delicato argomento dei detransizionatori, sottolineando la preoccupazione per le nocive conseguenze dovute alla transizione di genere.
Qualche giorno dopo, il consiglio di amministrazione ha inviato una lettera all’insegnante imponendogli il congedo, in attesa di un’accurata indagine sulla posizione avversa alla politica della scuola…
Gli avvocati dell’Alliance Defending Freedom (ADF) hanno inviato una lettera alla scuola per conto dell’insegnante nella quale hanno scritto che “le scuole pubbliche non hanno alcun diritto di costringere gli insegnanti a esprimere convinzioni ideologiche che non condividono. E’ inammissibile sospendere qualcuno semplicemente per aver espresso rispettosamente la propria opinione in un incontro pubblico, che è ciò per cui tali incontri sono progettati”.
Tyson Langhofer, direttore dell’ADF Center for Academic Freedom, ha evidenziato che si tratta soprattutto di costringere qualcuno a sostenere un’ideologia, creando un clima di paura.
Più decisa è stata la posizione di un altro insegnante cattolico canadese, come ricorda Lifesitenews. Davanti all’imposizione dell’ideologia gender, il professore in questione ha incitato le famiglie a non mandare i propri figli presso le scuole cattoliche che sventolano la bandiera arcobaleno. “Se i tuoi figli frequentano una scuola cattolica in uno di questi consigli, dovresti ritirare i tuoi figli da quella scuola. Molto meglio che imparino a distanza da casa, siano istruiti a casa o frequentino una scuola pubblica laica”.
Episodi simili negli Stati che hanno abbracciato la causa arcobaleno sono all’ordine del giorno. Come ha evidenziato anche il Senatore Pillon sulla sua pagina Facebook, il Governatore della Florida, Ron DeSantis, ha deciso di vietare agli atleti maschi di competere negli sport femminili. “Il risultato? Massacrato dai media ‘liberal’ e additato come pericoloso omofobo e transfobico”.
Si tratta di contraddizioni oggettive che non possono essere né ignorate né tanto meno negate. I sostenitori di queste normative liberticide, che si battono in nome di una presunta libertà, vogliono barattare il sostegno elettorale con l’imposizione di un regime totalitario? E gli strumenti utili a sostenere un tale regime sarebbero la paura e la ritorsione? O ti sottometti all’ideologia gender o sei fuori da qualsiasi sistema? I cittadini italiani sono disposti a sacrificarsi? Sono disposti a rinunciare alle libertà costituzionali conquistate con il sangue dei nostri avi?