Chi non si vaccina sarà “segregato”?
LA PROSPETTIVA CHE SI PRESENTA AI CITTADINI, PER METTERE FINE ALLE RESTRIZIONI COVID-19, È SOLO LA VACCINAZIONE?
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Di Emanuela Maccarrone
In alcuni Stati degli Usa si assiste a una differenza di trattamento tra soggetti immunizzati e coloro che, per svariati motivi, anche etici, ancora non hanno deciso di vaccinarsi.
Secondo il New York Times, lo stato dell’Oregon ha ordinato che ‘attività commerciali, luoghi di lavoro e luoghi di culto’ devono assicurarsi che chiunque entri senza indossare una mascherina, sia stato vaccinato. L’alternativa è continuare a indossare le mascherine, se la richiesta del certificato vaccinale suscita problemi a livello di privacy.
In Missouri, monsignor James Callahan della Chiesa di San Joseph di Cottleville, ha diviso la chiesa in due parti: nella sezione ‘vaccinati’ i banchi non hanno le misure di sicurezza, mentre le restrizioni sono presenti nell’altra sezione destinata ‘principalmente a quei parrocchiani e alle famiglie con bambini che non sono stati vaccinati’.
In Minnesota, il vescovo Donald J. Kettler della diocesi di St. Cloud, oltre a consigliare una restrizione dell’amministrazione della Santa Comunione ai sacerdoti e ai laici vaccinati, ha stabilito istruzioni, altrettanto restrittive, per la ripresa dei programmi diocesani, come campi e ritiri: “tutto il personale, i volontari e i partecipanti a questi programmi devono essere vaccinati”.
A partire dal prossimo anno, molti college e Università private hanno imposto agli studenti il vaccino, ma molte altre università pubbliche e private sono in attesa di determinare la legittimità di tale mandato.
Tutto ciò ha provocato il forte malcontento degli studenti che, dinanzi alle forti pressioni per un vaccino sperimentale, lo scorso 21 maggio hanno manifestato per la ‘libertà della salute’ presso una delle università coinvolte. Legislatori, studenti, rappresentanti della comunità e altri hanno parlato sul tema del consenso informato.
Sull’attuale binomio vaccino-normalità, è intervenuto anche il dottor Michael Yeadon, ex vicepresidente e scienziato capo della Pfizer per Allergy & Respiratory, in un articolo del ‘Lifesitenews’.
Il dottore ha paragonato l’attuale situazione vaccinale alla Germania del periodo nazista: “è illegale, in base a vari trattati internazionali, costringere qualcuno a ricevere cure mediche. E deriva dalle prove seguite alla sconfitta della Germania nazista in cui Josef Mengele, e altre persone, eseguirono esperimenti su esseri umani viventi che ovviamente non erano volontari, talvolta uccidendoli”.
L’ex presidente ha citato il Codice di Norimberga in base al quale nessuno può essere costretto a partecipare a un esperimento medico. Il consenso dell’individuo è assolutamente essenziale e il cittadino deve essere pienamente informato a cosa si appresta a ricevere.
Si aggiunga anche l’intervento della Doctors for Covid Ethics, Medici per l’etica covid, composto da medici e scienziati da tutti gli angoli del globo. Nel loro sito ufficiale si legge: “abbiamo scritto tre lettere all’Agenzia europea per i medicinali, avvertendo urgentemente dei pericoli a breve e lungo termine dei vaccini COVID-19, inclusi coagulazione, sanguinamento e anomalie piastriniche (…).In assenza di dati cruciali sulla sicurezza, chiediamo il ritiro immediato di tutti i vaccini COVID-19 basati sul gene sperimentale”.
Gli esperti hanno aggiunto: “ci opponiamo ai passaporti vaccinali, che minacciano la salute pubblica e violano Norimberga e altre protezioni. Stiamo avvertendo che i ‘pass sanitari’ esercitano una pressione coercitiva sui cittadini affinché si sottopongano a pericolose sperimentazioni mediche, in cambio di libertà che una volta erano diritti umani”.