Giorgia Meloni: “vorrei essere diventata madre più giovane e più di una volta”
LA LEADER DI FRATELLI D’ITALIA, IN UNA SORTA DI AUTOBIOGRAFIA, RACCONTA IL SUO PASSATO, LE SUE RADICI, LE SUE IDEE
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di Matteo Orlando
Da ieri, 11 maggio, è disponibile in tutte le librerie il libro autobiografico della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il titolo è Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee ed è stato pubblicato dalla casa editrice Rizzoli. Il testo racconta il passato, il presente e suggerisce qualcosa del futuro della leader politica sulla quale sono puntati gli occhi di molti, in Italia e non solo.
In questo libro Giorgia Meloni parla per la prima volta di sé a tutto tondo. Delle sue radici, della sua infanzia e del suo rapporto con la mamma Anna, la sorella Arianna, i nonni Maria e Gianni e del dolore per l’assenza del padre; della passione viscerale per la politica, che dalla “sua” Garbatella l’ha portata prima al Governo della Nazione come Ministro e poi al vertice di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei.
La Meloni scrive anche della gioia di essere madre della piccola Ginevra e della storia d’amore con Andrea, dei suoi sogni e del futuro che immagina per l’Italia e per l’Europa. Ma affronta anche, con la schiettezza e la chiarezza che la caratterizzano, temi complessi come la maternità, l’identità e la fede.
A giudizio dei primi lettori, si tratta di un racconto appassionato, scandito nei titoli da quel tormentone nato per essere ironico ma diventato un manifesto identitario.
“Ho visto troppa gente parlare di me e delle mie idee per non rendermi conto di quanto io e la mia vita siamo in realtà distanti dal racconto che se ne fa. E ho deciso di aprirmi, di raccontare in prima persona chi sono, in cosa credo, e come sono arrivata fin qui“, scrive Giorgia Meloni.
Raccontando la maternità l’onorevole Meloni ha spiegato che “non è mai stato uno dei grandi obiettivi della mia vita. Ho sempre pensato che i figli fossero un prodotto dell’amore. Se trovi la persona giusta allora suggellerai in questo modo quel legame. Rimpiango di essere stata così cieca. I figli sono l’amore, il più assoluto che esista. Ma non sempre riesci a capirlo prima di provare quel sentimento. Io non l’avevo capito. Vorrei averlo fatto. Vorrei essere diventata madre più giovane e più di una volta. Ginevra, con quell’ingenuità tipica dei bambini, mi dice a volte: ‘mamma io voglio una bambina piccola vera’. E io mi sento in colpa per non poter assecondare quel suo desiderio, mi sento in colpa di non poterle regalare un legame come quello che io ho con mia sorella Arianna, mi sento in colpa per aver preferito concentrarmi su cose di importanza secondaria e non avere ora più tempo per compiere ora la missione più straordinaria che la vita possa regalare”.