Boscia (Medici Cattolici): “tra poco dovremo fare una legge contro la eterofobia”
NON TUTTO QUELLO CHE È SCIENTIFICAMENTE POSSIBILE È MORALMENTE LECITO
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Di Bruno Volpe
DDL Zan? La battuta, fulminante, è del barese professor Filippo Maria Boscia, luminare di medicina e Presidente dell’ Associazione Medici Cattolici: “Qui tra poco dovremo fare una legge contro la eterofobia”.
Professor Boscia, lei è un grande studioso, medico di chiara fama ed esperto di questioni riproduttive. Che cosa pensa del DDL Zan?
“Io ho rispetto di tutte le persone e di ciascuna inclinazione, sia chiaro e dico che non possiamo operare discriminazioni. Fatta questa doverosa premessa, con altrettanta chiarezza, la sessualità ha tre postulati naturali che nessuno ha mai smentito: creativa, ricreativa e procreativa. Pertanto è eterodiretta, rivolta al sesso opposto e i sessi sono due: maschio e femmina, altrimenti diventa sessualità brutale. In quanto alle coppie uomo-uomo o donna-donna non possiamo definirle famiglie, ma semplici unioni, non siamo nella normalità in quanto, come dicevo prima, la sessualità è eterodiretta”.
Che cosa sta accadendo?
“L’ anomalia del momento è che cerchiamo a tutti costi di proteggere la diversità, ma non si tutela quella che è la normalità. Tra poco si renderà necessaria una legge sulla eterofobia. Un altro problema molto serio, è la obnulazione della libertà educativa dei genitori e la progressiva adozione di leggi che causano slittamento morale”.
Parliamo di figli. E’ un diritto volerli?
“Assolutamente no. E’ un dono che viene da un rapporto armonico tra coniugi, non sdolcinato e sentimentale, nel quale deve esserci una saggia dose di attrazione fisica, ma anche comunanza di interesse e affetto. L’amore tra uomo e donna è per natura libero, tutto l’amore è così altrimenti diventa possesso, che è patologico”.
L’onorevole Tajani recentemente ha detto che sono famiglie solo quelle con figli. Che ne pensa?
“Non è corretto. Una famiglia ha sicuramente finalità oblative, però questa visione oblativa non riguarda solo la sfera sessuale, ma anche la comunanza di intenti e la vicinanza reciproca. Credo, comunque, che Tajani sia stato frainteso o si sia espresso male. A mio avviso voleva dire che sono famiglie solo quelle che possono procreare e dunque quelle etero”.
Procreazione in vitro: che ne pensa?
“Non tutto quello che è scientificamente possibile è moralmente lecito. Siccome essa sostituisce il naturale, è un abuso”.