Senza la santa Liturgia che cosa diventa la Chiesa?

Senza la santa Liturgia che cosa diventa la Chiesa?

Numerosi sono i predoni che spogliano la Chiesa dei suoi tesori.

Di Padre Giuseppe Tagliareni

V Domenica di Pasqua. Anno B.

L’incontro con Gesù trasformò il persecutore Saulo in un ardente apostolo, incurante dell’odio dei suoi nemici pur di annunziare la salvezza di Cristo.

Se affermiamo che Gesù è il Signore, facciamo ciò che gli è gradito e il nostro cuore non ci rimprovera di nulla. “Abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui”, purché rimaniamo nell’amore.

Il rapporto di Gesù con noi è vitale. Egli ci dà la vita sua, come la vite dà la linfa ai tralci. Se un tralcio si stacca, muore e viene gettato al fuoco. Questo avviene col peccato mortale e con l’apostasia.

Il Padre eterno, come buon agricoltore ogni tanto toglie i rami secchi e quelli vitali li pota perché portino più frutto.

Nel trattamento divino non possono mancare le potature: lutti, malattie, rovesci di fortuna, fallimenti…

La vite geme, ma il tralcio, se era vitale, avrà nuova fecondità.

Il legame è vitale se accogliamo Gesù con fede e il suo Spirito rimane in noi; se osserviamo il suo comandamento e ci amiamo gli uni gli altri, “non a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,18).

Oggi, la stessa vigna è devastata: vi sono “brecce nella sua cinta e ne fa vendemmia ogni passante. La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna” (Sal 80,13-14).

La vigna è la Chiesa: numerosi sono i predoni che la spogliano dei suoi tesori. Senza la santa Liturgia, che diventa la Chiesa?

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