Azione Cattolica, “Azione Atea” e la censura scampata
NOI, CREDENTI IN DIFFICOLTÀ, ABBIAMO BISOGNO DI MAESTRI, DI GUIDE O ALMENO DI PICCOLI ESEMPI. NON DI PROGRESSISTI AGNOSTICI (SE VA BENE) TRAVESTITI DA CATTOLICI, SPESSO ANCHE IGNORANTI IN MODO IMBARAZZANTE
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Di Stelio Fergola
Che si parli di Azione Atea è un dubbio legittimo, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi ai gruppi di Azione Cattolica – nota organizzazione giovanile religiosa di laici – di Castel di Lucio e Tusa, entrambi dislocati in Sicilia.
Senza farla troppo lunga, i suddetti gruppi locali hanno entrambi postato sulle proprie pagine Facebook un appello all’approvazione del DDL Zan. Un appello che riprendeva in pieno la campagna “diamoci una mano” indetta da Vanity Fair, con tanto di collage di selfie annesso e scritta sui palmi.
Il DDL è come ben si sa in materia di omotransfobia, discriminazione di genere e – novità “strategica” delle ultime formulazioni recentissime – anche il cosiddetto “abilismo”, aggiungendo una presunta difesa dei “disabili” fino a poco prima del tutto assente nelle proposte di legge, ma evidentemente utile a creare consenso attorno alla proposta.
Una legge potenzialmente pericolosissima, come abbiamo avuto modo di spiegare sulle pagine di Oltre la Linea che potrebbe, per quanto vi è scritto, portare a denunciare per omofobia praticamente qualsiasi contestazione di un sesso espresso differente da quello naturale. Per farla brevissima, se un uomo dichiara di essere una donna ma io mi permetto di dirgli che non è vero, potrei essere portato in tribunale, ma sono dettagli.
Senza contare – ovviamente – l’assoluta distanza del Vangelo da affermazioni circa sessi modificabili a piacere come se fossero abiti da sera, cui i ragazzi di Azione Atea replicano concentrandosi sulle parti della Bibbia che gli fanno comodo, ma vabbè, questi sono altri dettagli.
Andando al succo della questione, il sottoscritto è andato a protestare sulla pagina di Azione Cattolica di Castel di Lucio. Per meglio dire, ha solo visionato il post, visto che non era possibile commentarlo. Essì, perché gli Atei di Azione Cattolica non amano molto le critiche, guarda caso impossibili proprio sotto il collage di mani impresse della calamitante scritta.
Decido, allora, di contestarli sotto altri post, dove non vige alcuna restrizione. In men che non si dica, le mie critiche spariscono e vengono bloccati i commenti anche in tutto il resto della pagina. Fantastico. I signori di Azione Atea non hanno minimamente intenzione di affrontare una minima critica e addirittura scappano a gambe levate.
Decido, preso da un’indubbia foga per una questione che evidentemente mi tocca nel profondo, di scrivere un articolo di denuncia diretto esattamente contro di loro. L’articolo, nel pomeriggio del 24 aprile, circola abbastanza su Facebook. Non ho idea quanto sia stato decisivo, ma è certo che la diocesi di competenza finalmente si muove, e inibisce in qualche modo i ragazzi di Castel di Lucio, che rimuovono il post e ne pubblicano un altro forse ancora più penoso, in cui sostengono di ribadire comunque l’approvazione alla legge e non solo, pure di ritenerla concorde con gli insegnamenti del Vangelo e di Gesù Cristo. Qualcosa, indubbiamente, si è mosso, perché quest’ultimo post – aperto ai commenti, anche se non al sottoscritto – ha visto una pioggia di critiche verso l’associazione locale, pur con qualche affermazione di sostegno nei loro riguardi decisamente minoritaria.
Nel frattempo, mi ero premurato di scrivere anche sulla pagina Azione Cattolica Italiana per segnalare la deriva di gruppi di persone che parlano – evidentemente – anche a nome loro. Nessuna risposta, ma almeno mi è stato concesso di commentare e nulla mi è stato cancellato.
Decido di seguire la questione anche per quel che concerne Azione Cattolica di Tusa. Il post pro DDL Zan è – guarda un po’ – chiuso ai commenti. Decido di fare la stessa operazione: commentare sotto altri contenuti aperti. L’azione sortisce lo stesso effetto: cancellazione e blocco.
Sul mio profilo facebook decido di denunciare ogni cosa, con schermate dei miei commenti, delle censure dei gruppi, e quant’altro. La questione, decisamente, mi ha coinvolto, anche emotivamente.
E qui arriviamo alle dolenti note: la mattina dopo mi ritrovo un ban di 30 giorni per violazione degli “standard della community in tema di incitamento all’odio”. I post segnalati non sono uno ma addirittura due: chi sarà stato? Lasciamo al lettore ogni tipo di conclusione in merito: di certezze non ne possiamo avere, ma di deduzioni logiche non ce ne sono molte.
Fatto sta che il presunto “incitamento all’odio” dei due post incriminati non ha alcuna base solida. Descrivo i signori di Azione Cattolica come degli atei travestiti da cattolici, come dei codardi (considerata la loro scarsa propensione – per usare un eufemismo – ad affrontare le mie critiche), auspico certamente lo scioglimento di Azione Cattolica Tusa. Ne sono padrone o la cosa urta la sensibilità di lorsignori?
Comunque, il felice e fortunato epilogo è il seguente. Non trovando davvero nessun motivo per assecondare la questione, contesto entrambe le violazioni: Facebook, stranamente, mi dà ragione. Con buona pace delle coronarie dei censori e dei vigliacchi.
Per chiudere, mi rivolgo direttamente ai signori di Azione Atea: missione fallita. Per il poco che posso fare, sono contento di aver contribuito a mettervi all’angolo. Non ho la pretesa che cambiate per magia o che comprendiate quanto siate distanti da qualsiasi cosa sia religiosa in generale, figuriamoci cattolica. Ma almeno cercare di contrastarvi era un dovere. Persone come voi sono alcune tra le ragioni principali per le quali persone come me sono oggi lontanissime dalla Fede e da Dio. Ovviamente, non costituite l’unica causa, ci mancherebbe altro: abbiamo tutti le nostre responsabilità e non ho intenzione di sottrarmi a quelle che sono le mie.
Ma noi persone comuni, noi credenti in difficoltà, abbiamo bisogno di maestri, di guide o almeno di piccoli esempi. Non di progressisti agnostici (se va bene) travestiti da cattolici, spesso anche ignoranti in modo imbarazzante.
Ma tu sei un eroe!!!
Ma veramente sei riuscito tutto da solo a far censurare dai loro “superiori” dei ragazzi che volevano solo vivere il Vangelo in purezza?
Ma ti faccio veramente i miei complimenti vivissimi!!
Ma poi perchè fare tutto questo se alla fine dichiari di essere lontano dalla fede e da Dio?
E’ stata pura voglia di cattiveria? Stai cercando la tua strada, rimestando nel medioevo?
Spero che, non appena il futuro anti-Papa ripristini l’Inquisizione ti dia un posto di rilievo, perchè te lo meriti tutto.
Complimenti!!
“NOI, CREDENTI IN DIFFICOLTÀ, ABBIAMO BISOGNO DI MAESTRI, DI GUIDE O ALMENO DI PICCOLI ESEMPI. NON DI PROGRESSISTI AGNOSTICI (SE VA BENE) TRAVESTITI DA CATTOLICI, SPESSO ANCHE IGNORANTI IN MODO IMBARAZZANTE”
Se non sai leggere, non è colpa mia. Non sono un catechista, loro sì. Non vorrei diventare ateo, e gente come voi e loro produce atei. Ho già le mie rogne a cui pensare, aggiungerci anche il vostro pessimo esempio .
“Vangelo in purezza” raccontalo a qualche fessacchiotto o persona in malafede come te, non a me. Il Vangelo non dice che possiamo autodichiararci donne o uomini differentemente da come siamo nati, e non dice che possiamo accusare di “omofobia” chiunque contesti questa nostra ipotetica “posizione”.
“Per farla brevissima, se un uomo dichiara di essere una donna ma io mi permetto di dirgli che non è vero, potrei essere portato in tribunale, ma sono dettagli.”
Ma tu non hai voglia di ascoltare né di leggere (oppure non sai leggere, come detto prima).
Ma poi la “voglia di cattiveria” è fantastica, da chi non ha manco il coraggio di rispondere, vieta di commentare, segnala, prende pure una sberla in faccia e soltanto dopo, risentito, ha in mente di affrontare la questione. Prendendo altre sberle, meritatissime. In effetti ho sbagliato, dovevo chiamarvi “Azione Codarda” prima che “Azione Atea”.
Piantatela, sciogliete i vostri gruppi oppure – ne siete liberissimi – fondate una nuova religione. Ma lasciate stare gli ambienti cattolici, che già sono in rovina anche – sebbene non solo – a causa vostra.