Solo con l’etica della responsabilità sarà possibile uno Stato solidale e il diritto alla salute per tutti
NEGLI STATI CONTEMPORANEI ESISTONO MODELLI MOLTO DIVERSI DI SISTEMA SANITARIO. TUTTI PARTONO, PERÒ, VOLENTI O NOLENTI, DA UNA PRECISA IDENTIFICAZIONE DI VALORI DI RIFERIMENTO CHE ISPIRANO I CRITERI DI GESTIONE DELLE RISORSE ED IL RIFERIMENTO O MENO ALL’UNIVERSALITÀ DEI DESTINATARI. ESAMINANDO ALLA LUCE DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA LA LETTERA “O” COME ORGANIZZAZIONE SANITARIA, NON DEVE OLTRETUTTO MANCARE IL RICONOSCIMENTO AL PERSONALE SANITARIO DEL DIRITTO ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA AI TRATTAMENTI CHE VANNO CONTRO LA MORALE E, ALLA CITTADINANZA TUTTA, QUELLO ALL’OBIEZIONE FISCALE ALL’ABORTO E ALL’EUTANASIA (CFR. COMPENDIO DSC, n. 399)
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Di Giuseppe Brienza*
La crisi epidemiologica scoppiata nel 2020-2021 con il Covid-19 ha messo a nudo la debolezza sanitaria del nostro Paese. La disorganizzazione evidenziata nei primi mesi di “pandemia” e, in generale, l’elevata mortalità che ha caratterizzato il decorso degli affetti dalla malattia ha dimostrato, a chi non se ne fosse ancora accorto, che il Sistema sanitario nazionale (SSN), più che di medici e infermieri, era carente di strutture sanitarie adeguate.
Da tanti anni, infatti, i vari Governi che si sono succeduti hanno risparmiato proprio sulla medicina territoriale, sugli ospedali e sulle tecnologie medico-sanitarie. In che stato erano i nostri pronto soccorso ancor prima della crisi da nuovo Coronavirus? Lo sa bene chi è stato costretto a farvi ricorso: attese in stanzoni, affollamenti, personale non sempre motivato e qualificato, strutture fatiscenti e letti in reparto mai liberi. E la vergogna delle liste di attesa? Una politica sempre più lontana dai cittadini non ha visto o voluto vedere, forse per far guadagnare certe lobby private…
Esaminando nell’ideale alfabeto della Dottrina sociale della Chiesa (DSC) la lettera “O” come organizzazione sanitaria, si possono sottolineare e sviluppare i seguenti tre punti:
1) ogni uomo ha la responsabilità di prevenire e curare sé stesso e i suoi familiari per il principio del bene comune (Compendio DSC nn. 164-165) e della solidarietà (Compendio DSC nn. 192-194); questo implica che il diritto alla salute debba essere integrato dalla società, per il principio della sussidiarietà (Compendio DSC n. 185), dall’assistenza sanitaria di base come previsto dalla legge 833 del 23 dicembre 1978;
2) la promozione e il mantenimento della salute, pur essendo un impegno fondamentale per la società, sono condizionati dalla limitazione delle risorse economiche disponibili che, essendo limitate, impegnano la politica ad operare scelte prioritarie verso le fasce più deboli e bisognose (bambini, donne incinte, anziani, disabili e malati gravi);
3) il personale sanitario (medici, infermieri e farmacisti) deve potere, con l’obiezione di coscienza, astenersi dal collaborare ad azioni moralmente cattive sia sul diritto alla vita (v. legge 194 del 22 maggio 1978), sia sul piano sanitario (fecondazione artificiale, pillola “del giorno dopo”, eutanasia etc.).
Per quanto riguarda il tema specifico della medicina territoriale, o dell’assistenza sanitaria di base se vogliamo, essa dovrebbe «essere sostenibile per tutti e, in caso di scarse risorse economiche, almeno assicurata ai soggetti deboli: bambini nascenti, donne in gravidanza, anziani, malati gravi, disabili cronici. Ecco allora che la tutela della Sanità, come concetto più ampio di salute personale e sociale, non può più essere una preoccupazione solo dello Stato ma deve diventare sempre di più responsabilità anche del privato che opera nel settore e di ogni famiglia e cittadino. In particolare la Salute, per il mio modo di pensare la medicina, è sempre salute non solo fisica ma anche psichica e addirittura spirituale, nel senso più ampio e aconfessionale del termine… Nella gestione della Salute in senso antropologico è evidente la necessità di una collaborazione di tutti i protagonisti: strutture statali, strutture private, associazioni, famiglie e singoli cittadini» (Francesco Cappi, La salute, come equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona, in “La Croce quotidiano”, 14 settembre 2017, p. 6).
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* Vedi qui il canale YouTube curato dall’autore di questo articolo: Temi di Dottrina sociale della Chiesa.