Chiese austro-tedesche sfidano la CDF e Papa Francesco. Qualcuno intervenga!

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Benedizione coppie omosessuali: per i cattolici austro-tedeschi è urgente un confronto con la Santa Sede

Di Emanuela Maccarrone

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing, si unisce al ‘coro dei ribelli’ che hanno deciso di sfidare la Santa Sede sulla questione delle benedizioni delle coppie omosessuali, sovvertendo l’ordine divino stabilito fin dalla creazione.

Secondo il prelato la questione necessita di un confronto. “Credo che dobbiamo valutare l’omosessualità e le unioni di vita al di fuori del matrimonio in un modo nuovo. Non possiamo più partire dal presupposto della sola legge naturale, ma dobbiamo pensare molto più fortemente in categorie come la cura e la responsabilità reciproca”, ha dichiarato il vescovo Baetzing al quotidiano tedesco ‘RND’.

Il Responsum dello scorso 15 marzo, che vieta la benedizione per le unioni contro natura, è stato definito dal prelato come “la posizione che riflette lo stato attuale della dottrina della Chiesa” ma “questo non aiuta, perché da molto tempo c’è uno sviluppo pastorale che va oltre”. In altre parole, secondo lui, le coppie omosessuali vogliono che la loro unione sia un valore anche agli occhi della Chiesa cattolica, tale da portare a “dare loro la benedizione di Dio e non negarla”.

Ad appoggiare l’idea di un esame approfondito con la Santa Sede, è intervenuto Hermann Gletter, il vescovo di Innsbruck, che spinge per “istigare un cambiamento culturale nello spirito del Vangelo”. Per il vescovo austriaco quello della benedizione delle coppie omosessuali è un argomento delicato e la “convinzione di poter trattare un tema talmente sensibile con una semplice dichiarazione” sarebbe problematico.

Il prelato ha parlato di una “Chiesa di domani”, ossia  “più vicino alla gente, più al centro della società, per annunciare il Vangelo in modo ancora più creativo”. E dinanzi all’ortodossia della Santa Sede, il vescovo Glettler ha suggerito fare benedire le coppie dello stesso sesso dalle loro famiglie d’origine piuttosto che dai sacerdoti.

La posizione eretica del vescovo austriaco non sorprende, poiché molte parrocchie in Austria hanno reagito contro il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede innalzando la bandiera omosessualista arcobaleno in solidarietà con la comunità Lgbt.

Intanto  si avvicina la data del 10 maggio. In quella giornata la Chiesa tedesca manifesterà apertamente la sua posizione a favore della benedizione delle coppie omosessuali, sfidando il Vaticano e Papa Francesco.

Ricordiamo che l’affronto che stanno portando avanti alcuni chierici e vescovi nei confronti della Santa Sede e della Congregazione per la Dottrina della Fede in particolare, non riguarda solo la Chiesa cattolica, ma è, soprattutto, una sfida a Dio Creatore.

La Chiesa cattolica non è una istituzione umana che, a un certo punto della storia, ha necessità di un “restauro nei dogmi” e “nella verità rivelata”. Dio ha già parlato in materia, ed ha indicato le sue disposizioni. Agli uomini, specie di Chiesa, spetta solo il dovere di conoscere, contemplare e applicare la legge di Dio, che è legge di verità e di amore. “La verità vi farà liberi!”, ci ha detto Gesù. E se l’uomo vuole essere libero deve solo lasciarsi guidare dalla Parola di Dio, unica fonte di Sapienza e di Verità.

 

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