Shemà. Commento al Vangelo del 22 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 22 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 6, 44-51

giovedì 22 Aprile 2021

Oggi la liturgia ci presenta ancora un brano tratto dal capitolo 6 del Vangelo secondo Giovanni offrendoci l’occasione di riflettere ulteriormente sul tema del pane di vita. In questo testo infatti Gesù afferma per due volte, e in modo sempre più comprensibile, che il pane della vita ha a che fare con la vita eterna e riguarda infatti il dono della sua vita, una vita che non è un concetto astratto, ma una realtà concreta. Le parole di Gesù sono concrete, Egli ci parla di pane, ma mette in relazione il pane con la sua carne : il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Questo riferimento alla carne, in ebraico basar e in greco sarx, termini che nel mondo biblico indicano un aspetto particolare della vita che ha a che fare con la fragilità, la debolezza e la mortalità, ci indica che Gesù ha portato la fragilità e la mortalità della nostra condizione umana per uno scopo preciso: per la vita del mondo. Ecco allora le due riflessioni interessanti che ne derivano: innanzi tutto il pane, che è la sua carne, la sua vita offerta anche e attraverso la fragilità, la sofferenza e la morte, è il dono che ha a che fare con la vita eterna, con la vita che Dio Padre desidera comunicare all’umanità. Così il testo ci mostra che il pane della vita, che è il dono della vita di Gesù, è anche dono del Padre, perché è il Padre che lo ha mandato e questo ci conferma che la vita che riceviamo da Lui è vita eterna. Ecco perché il dono di Gesù, della sua vita, di tutta la sua persona, è per noi pane. E Gesù ci indica tre qualità nel testo che definiscono questo pane: il pane della vita,il pane che discende dal cielo,il pane vivo,il pane che io darò (in relazione con la carne, attraverso cioè la fragilità del corpo, della sofferenza, sulla croce). Questo pane, dunque ha a che fare con la vita, porta la vita del cielo, cioè comunica qualcosa di Dio, è un pane vivo e perciò ha a che fare con la carne, con la realtà umana fatta di gioia e di dolore, di entusiasmo e di passione. Gesù ha vissuto tutto questo, perciò nel pane eucaristico i cristiani credono che la vita di Dio si comunica al credente come presenza viva di Gesù, che vive con noi e nutre la fame interiore, rafforza la fiducia anche nelle prove della vita, dona coraggio nella debolezza e guarisce la tristezza, l’amarezza, la sfiducia che si istalla nel cuore quando sperimentiamo la nostra fragilità, il nostro limite, il fallimento e la morte. Sant’Ignazio di Antiochia, padre della Chiesa, scrivendo alla comunità cristiana della Chiesa di Efeso, ci ha lasciato queste parole che possono aiutarci nella preghiera: “Se Gesù Cristo per la vostra preghiera mi renderà degno di grazia e se è la Sua volontà, vi spiegherò in un secondo scritto che ho in mente di stilare, l’accennata economia per l’uomo nuovo Gesù Cristo, che consiste nella sua fede, nella sua carità, nella sua passione e resurrezione. Soprattutto se il Signore mi rivelerà che ognuno, e tutti insieme, nella grazia che viene dal suo nome, vi riunite in una sola fede e in Gesù Cristo del seme di David figlio dell’uomo e di Dio per ubbidire al vescovo e ai presbiteri in una concordia stabile spezzando l’unico pane che è farmaco di immortalità, antidoto per non morire, ma per vivere sempre in Gesù Cristo.” Ricordiamo allora oggi che, se abbiamo ricevuto la fede in Gesù, abbiamo ricevuto il dono di celebrare l’eucaristia che è il nostro farmaco, la medicina che ci aiuta a vivere nella fede e ci guarisce l’anima e ci fa restare in comunione: mangiamo questo pane che ci fa vivere, sempre. Buona giornata!

Gv 6, 44-51

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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