Dove sono oggi gli amanti dell’Eucaristia?
Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Accusato di aver parlato contro il tempio e la Legge di Mosè, Stefano fa la sua difesa davanti al Sinedrio degli ebrei.
Partendo da Abramo ripercorre tutta la storia d’israele, dai Patriarchi a Mosè, dal deserto alla Terra Promessa, fino al re Davide, mostrando non solo di avere la fede autentica, ma di sapere molto bene come e dove collocarsi.
Finisce il suo discorso accusando i giudei che lo volevano condannare a morte di essere figli degli uccisori dei profeti.
“Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo” (At 7,51), esclamò.
Essi digrignavano i denti contro di lui e quando disse di vedere i cieli aperti e il Figlio dell’uomo alla destra di Dio, si scagliarono contro di lui, lo trascinarono fuori e lo lapidarono, mentre egli li perdonava e chiedeva al Signore di “non imputare loro questo peccato” (v.60). Imitò così Gesù fino alla morte.
Saulo, giovane fariseo presente alla scena, approvava la lapidazione di Stefano, ma ignorava il divino disegno su di lui. Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani.
I giudei chiedono segni per credere. Citano Mosè e la manna durante l’Esodo.
Gesù afferma che Dio ora darà un’altra manna, per la vera vita. Gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Dove sono oggi gli amanti dell’Eucaristia?