Spazio e tempo: l’astrofisica conferma la Genesi?
LA RELATIVITÀ GENERALE E LA TEORIA DEL BIG BANG CONFERMANO ANCOR DI PIÙ IL DATO BIBLICO CIRCA LA CREAZIONE DEL MONDO?
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A cura di Andrea Sarra
Quando si affronta la questione dell’universo, immediatamente compare l’aut-aut tra l’idea religiosa e quella scientifica. In realtà le cose, per un cattolico, non sono affatto così: la ragione conferma il contenuto di fede e la fede si concilia perfettamente con dato di ragione e la scoperta scientifica.
Anzi: la relatività generale e la teoria del Big Bang confermano ancor di più il dato biblico, circa la creazione del mondo.
Siamo abituati a credere che questo connubio scienza/fede ci sia stato solo nel periodo antico, basato sul modello geocentrico, ovvero sulla idea aristotelico-tolemaica di un universo chiuso, finito, limitato dalle stelle fisse e contrassegnato dal mondo sub-lunare con i quattro elementi materiali (acqua, aria, terra e fuoco) e dall’etere per i corpi celesti della sezione sovra-lunare.
In verità, nonostante la rivoluzione copernicana, il modello meccanicistico di Newton o il metodo sperimentale di Galileo, la scienza moderna non fa altro che confermare la ragionevolezza della creazione da parte di Dio, come descritto dalla Genesi.
Solo nelle tesi di Kant è possibile trovare con coerenza la non scientificità delle prove razionali dell’esistenza di Dio. Tuttavia, la “scientificità” di Kant si basa sull’idea che tempo, spazio e principio di causa-effetto non esistono nella realtà, ma sono solo forme mentali dell’uomo. Questo tipo di scientificità non è condivisa da san Tommaso, ma neppure per Einstein.
Anzi proprio la rivoluzione di Einstein circa lo Spazio-tempo come unica dimensione e l’ipotesi del Big Bang, cioè dell’Universo come “finito” nel tempo e nello spazio, sono in pieno connubio con la fede cristiana.
Nel video che segue il professor Pierluigi Pavone riflette su queste importantissime tematiche.