Covid, il sen. Romeo ha avuto il coraggio di urlare che “il re è nudo”

Covid, il sen. Romeo ha avuto il coraggio di urlare che “il re è nudo”

CURE DOMICILIARI CONTRO IL COVID-19: QUANDO LA POLITICA RISPONDE AD UN’ESIGENZA CONCRETA DEL PAESE

Di Gian Piero Bonfanti

Può essere accaduto a tutti di leggere una notizia e valutarla ovvia, banale. Ciò che però spesso non si intuiscono sono le difficoltà che si sono dovute affrontare per arrivare a far recepire un concetto semplice, farlo accettare e metterlo in atto.

Un esempio è quanto appena  accaduto in questi giorni a Palazzo Madama, dove il presidente del gruppo dei senatori della Lega, il sen. Massimiliano Romeo (nella foto), ha presentato un ordine del giorno che impegna il Governo ad aggiornare i protocolli e le linee guida per le cure domiciliari dei pazienti Covid-19, tenendo conto di tutte le esperienze fatte dai professionisti impegnati sul campo.

Inutile dire che molti speravano in quanto magistralmente concretizzato dal sen. Romeo, tant’è che la mozione ha raccolto il consenso quasi unanime dell’aula. Molti si sono chiesti: “come mai non prima?” e a tutti oggi può sembrare scontata questa scelta, ma le difficoltà per arrivare ad un tale passo non sono state sicuramente poche.

Parlando di questo covid 19, infatti, abbiamo sin dall’inizio assistito ad un atteggiamento completamente inspiegabile nei confronti di una malattia poco conosciuta e molto pericolosa se non curata adeguatamente.

La reazione di panico incontrollato ha portato a cercare di isolare e quasi di nascondere il problema, anziché affrontarlo cercando di risolverlo.

Un po’ come un oggetto che cade e viene messo sotto il tappeto pensando che si sia rotto, ma non si guarda se lo si  può riparare.

Questo è quanto avvenuto ad esempio con le mancate autopsie, a seguito di ordini dall’alto, delle  prime persone decedute, oppure con l’assurdo protocollo che prevedeva “tachipirina e vigile attesa”. Molte persone avrebbero avuto sicuramente più speranze con pronte cure mediche anziché subire disperati e tardivi tentativi di salvataggi in terapie intensive oramai a traffico congestionato e con una malattia già in fase critica.

Non vogliamo alludere al fatto che ci siano state omissioni di chi si è impegnato sino allo stremo delle proprie forze, ma sicuramente va rilevato che le direttive sanitarie dettate da organi distaccati dalla realtà hanno dissipato le forze e vanificato in molti casi tutte le azioni mediche.

Chi ha vissuto l’esperienza del “tampone positivo” può sicuramente testimoniare come vi sia in atto una efficacissima macchina per l’isolamento e per la “vigile attesa”, ma anche come non sia prioritario parlare di cure domiciliari per guarire dalla malattia.

In molti casi chi viene riscontrato “positivo” al tampone riceve infatti tutte le istruzioni di come barricarsi in casa e di come isolare tutti i contatti famigliari, ma c’è ancora la tendenza a non  prescrivere al paziente delle cure adeguate per affrontare la malattia nei primi giorni che sono fondamentali per evitarne l’aggravamento.

Si parla solo di vaccini, che in realtà dovrebbero essere una risposta preventiva al virus, ma non si parla di cure che dovrebbero essere il punto focale dell’apparato sanitario.

Una buona parte dei nostri bravi medici però non si è piegata a questa logica distorta, e per mesi, in modo quasi clandestino e rischiando in prima persona, ha portato avanti la convinzione che il malato possa essere curato con cure domiciliari comprendenti antinfiammatori e antibiotici, e che lo scambio di esperienze e pareri professionali possa sviluppare, come in effetti e’ avvenuto, tecniche e terapie molto più efficaci rispetto a linee guida risultate di fatto fallimentari.

Questi medici si sono riuniti in gruppi ed associazioni e la loro azione sul campo ha salvato migliaia di vite umane.

Ci congratuliamo con il sen. Romeo per aver saputo rispondere ad una richiesta popolare, per aver avuto il coraggio di urlare “che il re è nudo”, per aver dato il giusto valore ad una azione politica trasversale, un’esigenza che, al di là di ogni colore di partito, ha risposto in modo fattivo ad un problema che il mondo politico si rimpallava da tempo per mancanza di concretezza.

Ora assisteremo probabilmente ad un cambio di passo e finalmente tutti i medici, che in questi mesi si sono spesi eroicamente nella cura domiciliare del malato, potranno avere una voce.

Siamo sicuri che questa sia la giusta strada nella politica per risolvere problemi apparentemente insormontabili

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