“Gli allevamenti intensivi somigliano a catene di montaggio, l’equilibrio tra uomo e natura è compromesso”
ALLEVAMENTI INTENSIVI, PROCACCINI (FDI): “SERVONO NUOVE REGOLE PER EVITARE GRAVI DANNI A SALUTE E AMBIENTE”
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Di Angelica La Rosa
“E’ urgente programmare più accurati controlli sugli allevamenti intensivi e stabilire una nuova regolamentazione che possa evitare le gravi conseguenze di una indiscriminata attività: dallo sviluppo di nuovi virus all’eccessivo consumo di acqua e suolo, fino a crudeli pratiche di accanimento verso gli animali. Occorre un intervento immediato, a partire dalla UE”.
Lo afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, componente della commissione agricoltura del Parlamento europeo.
“Come evidenziato anche dalle impressionanti immagini e dalle testimonianze nel corso della puntata di Presa Diretta andata in onda recentemente, gli allevamenti intensivi somigliano ormai a catene di montaggio, in cui risulta compromesso l’equilibrio tra uomo e natura. Una indiscriminata attività per la quale stiamo pagando un prezzo altissimo, come più volte sottolineato dalla stessa FAO e dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, a causa della riduzione della biodiversità e della contaminazione delle acque e dei terreni”, ha spiegato Procaccini.
“Tutto questo è fonte di sviluppo di pericolosi bacini per nuovi virus influenzali, capaci di adattarsi agli uomini e propagarsi molto velocemente ed in forme estremamente contagiose. E’ una problematica ormai presente in maniera preoccupante anche in Europa, dove gran parte del suolo agricolo disponibile è destinato alla produzione del mangime per gli allevamenti, mentre lo smaltimento dei liquami sta lentamente avvelenando le falde acquifere a causa della presenza di antibiotici e ormoni somministrati agli animali. Ecco perché è invece necessario, recuperando una diversa dimensione nel settore dell’allevamento, con strutture più sostenibili sotto il profilo ambientale e nel trattamento degli animali stessi”, ha concluso Procaccini.