Shemà. Commento al Vangelo dell’8 aprile della teologa Giuliva Di Berardino
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 8 Aprile 2021
Oggi la liturgia ci propone di meditare sull’apparizione del Risorto in mezzo ai suoi discepoli. Gesù Risorto porta la pace: la prima parola che dice quando appare ai suoi discepoli è Shalom, cioè “Pace a voi”. Poiché i discepoli sono turbati e credevano di vedere un fantasma Gesù mostra il suo corpo piagato, chiede da mangiare mangia con loro. Questo ci fa capire che il Risorto ha custodito nel suo corpo glorioso, la storia che ha vissuto su questa terra. Risorgere non è cancellare il passato, non è eliminare le prove della sofferenza e del dolore, ma è portare le piaghe che la sofferenza e il dolore ci hanno provocato, portare i segni della condizione umana in una situazione gloriosa. E se oggi Gesù vive la sua Risurrezione, nella realtà del suo essere Figlio Unigenito di Dio, alla destra del Padre, noi oggi possiamo viverlo su questa terra, perché, pur vivendo in questa condizione terrena e limitata del nostro essere, nella fede siamo risorti con Cristo e a Lui apparteniamo per sempre. Anche le nostre piaghe, le nostre sofferenze e i nostri dolori, un giorno, saranno fonte di guarigione per noi stessi e per gli altri, perché Cristo Risorto ha preso su di sé i nostri mali e con la sua luce ha reso luminose le nostre ferite. Quando il Risorto è in mezzo a noi, quando Egli ci dona la sua pace, le nostre ferite e i nostri dolori trovano il loro senso e tutta la nostra vita trova luce anche grazie a quelle piaghe, a quelle sofferenze che ci hanno insegnato a risorgere, a rialzarci. La pace del Cristo risorto ridona vita e il suo amore trasforma per noi tutto in luce e in grazia, anche il dolore. Il testo infatti conclude proprio con le parole di Gesù Risorto che stabiliscono come testimoni tutti coloro che credono in Lui, tutti coloro che si affidano alla potenza di pace e di amore della sua Risurrezione, una potenza interiore che ci porta alla conversione e al perdono dei peccati. Allora oggi affidiamoci al Risorto e chiediamogli con tutto il cuore di diventare anche noi, come Lui desidera, testimoni di questo suo amore che vince ogni male, ogni morte, per sempre. Buona giornata!
Lc 24, 35-48
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos