Il Nord Dakota vuole esporre i dieci comandamenti nelle classi scolastiche
ALTRI PAESI OCCIDENTALI PRENDANO ESEMPIO DALLO STATO AMERICANO CHE VUOLE RIBADIRE LE PROPRIE RADICI CRISTIANE… CORTE SUPREMA PERMETTENDO!
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Di Emanuela Maccarrone
Fondare lo Stato sulla legge di Dio e riconoscerne il valore morale è la decisione più saggia che una Nazione possa prendere.
Ed è quello che stanno cercando di fare nello stato federale americano del Nord Dakota dove la Camera, a guida repubblicana, ha approvato in modo schiacciante un disegno di legge che mira a proteggere le scuole, e gli insegnanti, dalle cause legali derivanti dall’affissione dei Dieci Comandamenti nelle aule.
Presentando il disegno di legge 2308 al Senato lo scorso 24 marzo, la senatrice repubblicana Janne Myrdal, ha elencato una serie di mali sociali ai quali si potrebbe porre rimedio avendo sotto gli occhi, e nel cuore, i Dieci Comandamenti.
La senatrice ha incoraggiato i suoi colleghi a portare avanti la misura nonostante le argomentazioni secondo cui la visualizzazione dei testi religiosi potrebbe offendere coloro che non sono cristiani. Proprio per prevenire questo un comitato legislativo ha integrato il disegno di legge della Myrdal aggiungendo la necessità di esporre anche “altri documenti storici”.
I dibattiti sulla visualizzazione del decalogo nelle scuole pubbliche non sono nuovi nel Nord Dakota. Un giudice federale aveva respinto una legge del Nord Dakota che imponeva alle scuole di pubblicare i Dieci Comandamenti già nel 1979. Ma se il caso arrivasse oggi alla Corte Suprema, controllata da giudici conservatori, il risultato potrebbe essere diverso!
Lo scopo dei promotori della legge è ribadire l’importanza del decalogo sui quali si fondano gli Stati Uniti, oltre ad essere un modo per promuovere il comportamento morale nelle scuole.
“Dobbiamo tornare ai nostri valori fondativi”, ha detto il rappresentante del partito repubblicano Terry Jones, che guida una congregazione cristiana a New Town. “Se torneremo alle nostre radici ci sarà molta più felicità e civiltà nella nostra nazione”.
La decisione ha suscitato il malcontento dei Democrati che prevedeno un futuro di inutili contenziosi a causa del provvedimento.
La questione, però, non preoccupa Larry Klemin, un avvocato di Bismarck che ha guidato la commissione della Camera che ha modificato il disegno di legge, secondo il quale se la legislazione dovesse mai raggiungere la Corte Suprema degli Stati Uniti, il disegno di legge non troverebbe degli ostacoli e questo grazie ai giudici conservatori nominati dal presidente Donald Trump.
L’elemento fondamentale che emerge da questo fatto, al di là delle varie controversie, è la tenacia di una parte del popolo di riaffermare il valore delle proprie radici cristiane. In un momento storico in cui l’occidente, a cominciare dall’Europa, ha rinnegato il Cristianesimo a tal punto da lasciarlo in balìa della cristianofobia, stati come il Dakota sono un valido esempio da imitare.
Guardando all’Italia è necessario ribadire che la nostra Costituzione, grazie all’azione ammirevole di politici quali Giorgio la Pira e De Gasperi, ha anch’essa radici cristiane per le quali sono tutelate le libertà fondamentali e inviolabili dell’uomo.
È necessario ricordare che il Cristianesimo, e su questo dovrebbe esserci l’unanimità del giudizio anche da parte dei non credenti, è parte della cultura e della tradizione europea e italiana.
Nonostante ciò, è in atto un processo di scristianizzazione di tutta l’Europa. Basta considerare le varie leggi che legittimano l’eutanasia, il suicidio assistito e l’aborto o che minacciano la famiglia quale comunità naturale e unità di base della società; tutte leggi che distruggono la dignità dell’uomo.
Quante volte in Italia è stata messa in discussione l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici? O in quante altre occasioni, cedendo all’ideologia laicista, sono state spostate statue e altri simboli religiosi? Per non parlare della “legittimazione”, dei comportamenti blasfemi che arrivano dalle televisioni (vedi il festival di Sanremo).
Ma fede e cultura invitano i cittadini a riappropriarsi e a difendere le proprie radici cristiane. È importante ricordare il monito di Gesù: “chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio”.
È un avvertimento che riguarda tutti. Questo perché quando saremo davanti a Dio, e lui ci presenterà ‘il conto’ delle nostre azioni, non potremmo ritornare indietro… A quel punto sarà troppo tardi!