La Divina Commedia fa riflettere e potrebbe orientare ancora oggi l’umanità
PER PAPA FRANCESCO L’OPERA DEL SOMMO POETA CONTIENE “MONITI” E “RIFLESSIONI” CHE ANCORA OGGI “SONO ESSENZIALI PER TUTTA L’UMANITÀ, NON SOLO PER I CREDENTI”
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Di Angelica La Rosa
Il Gruppo Editoriale San Paolo propone un’edizione speciale della lettera apostolica Candor lucis aeternae (Splendore della luce eterna) di papa Francesco, dedicata alla memoria di Dante Alighieri in occasione delle celebrazioni per il settimo centenario della morte.
L’edizione (rilegatura in brossura, 112 pagine, euro 2,90) è impreziosita da un’Introduzione curata dal Card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e da un apparato critico di altissimo livello, che comprende il commento poetico del Premio Strega Daniele Mencarelli, il commento critico letterario di Natascia Tonelli e, infine, il commento teologico del professor Giuliano Vigini.
L’opera sarà disponibile in libreria a partire da oggi, 1° aprile, su www.sanpaolostore.it e con Famiglia Cristiana e Credere, che usciranno in edicola e in parrocchia giovedì 8 aprile 2021.
La nuova lettera apostolica è stata promulgata il giorno 25 marzo, la data che da una parte segna per tradizione l’inizio del viaggio di Dante nella Divina Commedia, dall’altra è il giorno in cui la Chiesa celebra l’Annunciazione a Maria.
Per Papa Francesco l’universalità della Divina Commedia può, a distanza di sette secoli, far riflettere e orientare ancora oggi tutta l’umanità. L’intento di questa nuova lettera apostolica è accostarsi all’opera del Sommo Poeta «manifestandone sia l’attualità sia la perennità, e per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l’umanità, non solo per i credenti».
Il card. Ravasi sottolinea nell’Introduzione di questa edizione che l’invito del Pontefice è limpido: «accogliere la testimonianza» dell’Alighieri che «ci chiede di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità». O anche uscendo dalle tante «aiuole» in cui si manifesta la disumanità e la violenza.
L’appello terminale di Papa Francesco si sfrangia, poi, irradiandosi verso diverse destinazioni: alle molteplici culture, alla scuola, perché faciliti l’incontro dei giovani con Dante, alle comunità cristiane, agli artisti, creatori di bellezza, e a tutti coloro che cercano «la vera pace e la vera gioia» mentre avanzano nel «pellegrinaggio della vita e della fede… finché non arriveremo alla meta ultima di tutta l’umanità, ‘l’amor che move il sole e l’altre stelle’», come recita l’ultimo verso di questo poema umano e divino e come si chiude anche la Lettera Apostolica.
Papa Francesco è il terzo Pontefice a dedicare un documento ufficiale a Dante Alighieri. Il primo era stato papa Benedetto XV nel 1921 con l’enciclica In praeclara summorum, seguito nel 1965 da papa Paolo VI con la lettera apostolica Altissimi cantus.