Non benedice le “Palme” perché non può benedire le unioni gay. Intervenga la Diocesi!

Non benedice le “Palme” perché non può benedire le unioni gay. Intervenga la Diocesi!

IL VESCOVO DELLA DIOCESI DI LA SPEZIA-SARZANA-BRUGNATO, MONSIGNOR LUIGI ERNESTO PALLETTI, DIMOSTRI DI NON ESSERE D’ACCORDO CON IL SACERDOTE PRO UNIONI GAY E NE OTTENGA LE DIMISSIONI DALLO STATO CLERICALE, COME PREVEDE IL CODICE DI DIRITTO CANONICO…

Di Angelica La Rosa

Il recente Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha vietato la benedizione delle cosiddette unioni gay, ha fatto venire allo scoperto la strisciante prassi omosessualista portata avanti da alcuni chierici (sacerdoti, vescovi e, perfino, qualche cardinale) all’interno della Chiesa Cattolica e in contrapposizione alla Sacra Scrittura, al bimillenario Magistero e alla Tradizione apostolica.

L’ultimo ad essere venuto allo scoperto è il parroco di Bonassola (diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato), Giulio Mignani, che durante l’omelia della Messa della Domenica delle Palme che apre la Settimana Santa, prendendo spunto dal fatto che a causa della normativa sanitaria anti-Covid quest’anno non è stato possibile fare la processione con ramoscelli d’ulivo e palme, ne ha approfittato per sostenere che non avrebbe avuto “senso benedire le Palme” aggiungendo di essere contento di “non benedire le palme e gli ulivi” perché ciò avviene “a pochi giorni dalla pubblicazione del documento della Congregazione per la dottrina della fede”, un atto ufficiale della Chiesa e vincolante per tutti, che dall’alto della sua autorità dogmatica il sacerdote ligure ha definito “assurdo”.

“Nella chiesa si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali”, ha chiosato il chierico che, in barba a tutti i documenti magisteriali dei Papi degli ultimi decenni, ha detto di considerare “ancora più grave” il fatto che la Chiesa “continui a chiamare ‘peccato’ questo loro amore”, riferendosi alle coppie omosessuali.

Infine, dimostrando di essersi messo da solo fuori dalla Chiesa, il parroco ha detto che non permettendo la benedizione alle coppie gay “a rimetterci” non sarebbero “certo le persone omosessuali, le quali possono tranquillamente fare a meno della benedizione della Chiesa, perché intanto c’è Dio a benedirle. A rimetterci è piuttosto la Chiesa”.

A quanto parte Don Giulio non è nuovo a queste esibizioni di apertura all’omosessualismo. Si è già schierato a favore delle cosiddette “famiglie arcobaleno”, ma fino ad ora dalla diocesi di La Spezia non è arrivato nessun sussurro di ripresa. Ci auguriamo che almeno questa volta, vista la palese opposizione del sacerdote al Papa e alla Congregazione della Dottrina della Fede, qualcuno lo riprenda. In mancanza di un procedimento sanzionatorio nei suoi confronti (sarebbe opportuno ottenere la sua dimissione dallo stato clericale, visto che a norma del Codice di Diritto Canonico ci sono gli estremi) ci verrebbe da pensare che anche il vescovo monsignor Luigi Ernesto Palletti sia d’accordo, ma ci auguriamo, naturalmente, che non sia così!

 

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non lo riprenderà alcuno, nè spezino nè romano

Naturalmente è uno schifo. Ma vorrei sapere chi è k’idiota all’interno del Vaticano che ha finanziato il film “Rocketman” del cantautore gay Elton John, che si conclude proprio con un matrimonio omosessuale, fornendogli così la scusa per sbeffeggiare ora la Santa Sede per “incoerenza”. Come se la Polizia finanziasse i ladri. Ma è mai possibile?