I disastri della politica che ha rinnegato la legge di Dio
LA DEGENERAZIONE DEL POTERE POLITICO CONTINUA A FAVORIRE GLI INTERESSI DEI POCHI, A SCAPITO DELLA COMUNITÀ…
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Di Emanuela Maccarrone
La maggior parte delle persone inorridisce al solo pensiero di considerare un tutt’uno la politica e Dio. In realtà non c’è nulla di più giusto e logico!
Il nobile fine della Politica, intesa come la capacità della classe politica di saper gestire lo Stato nell’interesse di tutti i cittadini, è il Bene Comune e non la rincorsa del potere. E affinché gli uomini e le donne, eletti legittimamente, possano perseguire questo fine necessitano di una solida base morale.
L’uomo è incline al peccato, perché è tentato dalle debolezze della carne quali il potere, il successo, il denaro e via dicendo. Questi vizi illudono l’uomo di una falsa libertà che, in realtà, schiavizza.
Coloro che danno spazio ai vizi diverranno schiavi di quel peccato, mentre le conseguenze di queste mancanze avranno degli effetti anche sui soggetti esterni. In un contesto politico, se i governanti o i rappresentanti del popolo si lasciano guidare dai vizi, che ne sarà dello Stato e dei cittadini?
Dio ha elargito all’uomo la sua legge, che è la legge morale per eccellenza. L’umanità necessita della legge divina, poiché, lontani da Dio, non si ha una vera morale e la dignità dell’uomo non è rispettata.
La Politica è autonoma perché possiede un linguaggio, un metodo, dei criteri propri, ma non è indipendente da Dio, perché perseguendo il bene comune ha bisogno della Sua legge morale. Questo è il vero significato del termine “Stato laico”.
Il Cattolicesimo, in base ai suoi principi, e seguendo la via tracciata da Gesù Cristo Nostro Signore, pone al centro l’uomo e la sua dignità. La Chiesa, in quanto sposa di Cristo, “ha ripetutamente manifestato il suo pensiero, seguendo da vicino la continua evoluzione della questione sociale (…). Suo unico scopo è stata la cura e responsabilità per l’uomo’”, così l’Enciclica Centesimus Annus.
La Politica deve avvalersi di ‘tutta la ricchezza dottrinale della Chiesa’ che ha ‘come orizzonte l’uomo nella sua concreta realtà di peccatore e di giusto’. Purtroppo, nel corso dei secoli, lo sviluppo di una concezione negativa della teocrazia, e il modernismo, hanno indotto gli uomini a sbarazzarsi di Dio. Si è sviluppato, così, un ‘naturalismo politico’ per il quale la politica non ha bisogno di Cristo, ma basta a se stessa.
In base a questa concezione, le realtà sociali e politiche possono raggiungere i propri fini da sé, dimenticandosi di Dio. Ma la politica subisce così la degenerazione di se stessa, e del suo nobile fine.
San Tommaso D’Aquino, nel suo trattato ‘Il Governo dei prìncipi’, ha definito la degenerazione del potere con queste parole: “se il governo è ordinato non al bene comune della società, ma agli interessi privati di colui che la comanda, si attuerà un regime ingiusto e perverso”.
Secondo il Dottore Angelico, se il potere è gestito da pochi, e male, si parla di oligarchia, “ossia il potere di pochi individui che schiacciano il popolo con il peso delle loro ricchezze, e si differenziano dal tiranno soltanto perché sono più di uno”.
È utile citare anche un importante monito del Venerabile Fulton Sheen. In un dei suoi video, il monsignore preannunciò un nuovo tipo di violenza chiamata ‘elitismo’. “E’ una minoranza che strilla più forte di tutti gli altri e usa questa violenza per imporre il proprio volere su altre persone (…). Fanno qualsiasi cosa per imporre il proprio volere: dietro tutto questo c’è anche il satanismo”.
Lo stesso Monsignor Sheen definì l’essenza del satanismo e del potere ad esso soggetto come “la distruzione dell’ordine di Dio: ordine della legge, della morale, della religione, dell’etica e di qualsiasi altra cosa”.