Toni Capuozzo: “oggi il multiculturalismo è inevitabile, ma con paletti inderogabili”
IL GRANDE GIORNALISTA MEDIASET: “LA CULTURA RAPPRESENTA UN SERBATOIO DI RICCHEZZA, BENESSERE E POSTI DI LAVORO”
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Di Rossella Cea
Sereno e competente, lucido, mai banale nell’analisi dei fenomeni culturali, religiosi e soprattutto della geopolitica. A tanto si aggiunga l’umiltà e non è da poco.
Parliamo del grande giornalista Mediaset Toni Capuozzo, principe dell’ informazione e del giornalismo di inchiesta.
Al centro del nostro dialogo, il recente viaggio del Papa in Iraq e il dialogo tra culture.
Capuozzo, che dire della storica visita di Papa Francesco in Iraq?
“Molto importante, certamente, anche se mio avviso occorre aspettare tempo per valutarne gli effetti pratici come del resto è giusto in qualsivoglia fenomeno storico. Dovendo fare un titolo, scriverei che il Papa ci ha dato il diritto alla speranza, o meglio a sperare in un futuro pacifico. Bergoglio si è rivolto ai cristiani e ai musulmani che, come tutti sanno, sono divisi al loro interno. Lo ha fatto da una terra simbolica, quella che ha dato origine alla tre religioni monoteiste abramitiche, sulla scia di Abramo, ha parlato ai figli di Abramo, in quella parte del mondo dove a livello religioso, tutto è cominciato. La sintesi è: siamo tutti figli di uno stesso Dio e fratelli, possiamo convivere e volerci bene evitando guelle di religione che sono una blasfemia. Ecco il diritto a sperare”.
Non si corre il rischio del sincretismo religioso o comunque di annullare le differenze?
“In prospettiva questo rischio esiste, ma vale la pena osare. Il Papa ha parlato all’Islam moderato. Innegabilmente trovo maggiormente lucida l’analisi che Papa Ratzinger fece alla famosa lectio magistralis di Ratisbona e venne contestato, rispetto alla posizione di Francesco che valuto più incerta”.
Crede che sia possibile un incontro tra le diverse culture?
“Non solo è possibile, ma necessario, occorre convivere. Penso all’ area del bacino del Mediterraneo, un mare piccolo, che La Pira definiva Lago di Tiberiade, però con grandi città di tradizione che vi si affacciano, quali Alessandria, Salonicco. Non sempre la convivenza è semplice, però oggi il multiculralismo è un fenomeno inevitabile, con paletti inderogabili come il rispetto della donna, della libertà religiosa, dei principi democratici”.
Che idea ha di cultura ed arte?
“Necessitano di protezione e sostegno, anche finanziario. Il mio pensiero va ai giovani artisti che non dobbiamo lasciare a sè stessi, ma incoraggiare concretamente. Non è serio vivere senza arte e cultura, anche per un fatto pratico. La cultura rappresenta un serbatoio di ricchezza, benessere e posti di lavoro. Sbaglia chi pensa alla cultura come a sterile esercizio di virtuosi”.
Parliamo di cultura russa, visto che lei la Russia la conosce bene..
“Roba da giganti, penso ai romanzieri, alla musica e al balletto, una terra che apprezzo”.
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