Il senatore Pillon: “Rai Uno è terreno fertile per le rivendicazioni lgbt”
DA TEMPO È IN ATTO UNA CAMPAGNA DI INDOTTRINAMENTO PUBBLICO PER ARRIVARE, SPECIE FACENDO LEVA SUI GIOVANI, AL MATRIMONIO GAY E DISPIACE CHE SPECIE RAI UNO ORMAI SIA DIVENTATA TERRENO FERTILE PER QUESTO TIPO DI RIVENDICAZIONI.
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Di Bruno Volpe
Sarà per coprire la povertà artistica delle canzoni o il calo degli ascolti, ma anche questa volta a Sanremo hanno giocato la carta gay.
Ci hanno pensato Achille Lauro e il musicista Boss Dom che si sono scambiati un bel bacio (nessuno ovviamente ha gridato al contagio Covid) inneggiando al matrimonio gay, per la serie tutti i salmi… finiscono in gloria.
Abbiamo chiesto un’opinione al Senatore della Lega Simone Pillon.
Senatore Pillon, siamo alle solite…
“Non è una novità, specie su Rai Uno. La cosa incredibile è che questo avviene a Sanremo in una competizione che dovrebbe essere della canzone ed invece diventa tribuna di ben altre cose e soprattutto con i soldi degli italiani, anche di coloro che dissentono”.
Che fare?
“Io ho già scritto in merito, dovrebbe intervenire la Commissione di Vigilanza Rai, è un brutto episodio”.
Chi protesta è accusato di omofobia…
“Ma quale omofobia. In casa, nella vita ognuno faccia come crede. Il sesso è una cosa che ciascuno gestisce liberamente e non ho alcuna intenzione di fare il censore. Tuttavia qui il discorso è diverso”.
Cioè?
“Da tempo è in atto una campagna di indottrinamento pubblico per arrivare, specie facendo leva sui giovani, al matrimonio gay e dispiace che specie Rai Uno ormai sia diventata terreno fertile per questo tipo di rivendicazioni, basta vedere i programmi e la presenza quasi costante di chi avanza queste richieste. Gradirei, almeno una par condicio, cioè che sul palco dell’Ariston o di altre trasmissioni possa liberamente andare chi la pensa in modo opposto”.