Aborto, vescovi africani all’attacco dello “pseudo-cattolico” Joe Biden
IN OCCIDENTE POCHI SE NE SONO ACCORTI, MA I VESCOVI AFRICANI SANNO ESSERE OTTIME SENTINELLE: AVVISTARE I LUPI, CHE SI AVVICINANO STRISCIANDO, È UNO DEI COMPITI DEL PASTORE. UN ALTRO È CACCIARLI
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Di Diego Torre
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E’ certo che il pacifista (è appena al suo primo lancio di bombe) ed antirazzista Biden ha i suoi bravi piani per l’Africa, il continente straccione e ribelle che non intende piegarsi al culto dei “diritti civili”, aborto e matrimonio gay in primis.
La nomina di Samantha Jane Power all’amministrazione dell’ USAID, l’agenzia governativa statunitense per gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo è un chiaro segnale in tal senso.
Samantha, sostenitrice dell’aborto e della ‘salute riproduttiva’, è una giornalista vincitrice del Premio Pulitzer e diplomatica, che, durante l’amministrazione Obama, ha fieramente sostenuto la causa degli LGBT. Sarà ora lei ad “aiutare” l’Africa per conto di Biden.
In Occidente pochi se ne sono accorti, ma i vescovi africani sanno essere ottime sentinelle: avvistare i lupi, che si avvicinano strisciando, è uno dei compiti del pastore. Un altro è cacciarli.
Mons. Emmanuel Badejo, della diocesi di Oyo, in Nigeria, Presidente della Commissione per la Vita dei Vescovi di tutta l’Africa ha già lanciato l’allarme : “è quasi certo che la chiesa subirà attacchi per le sue opinioni contrarie a queste strane politiche. La gente dovrebbe almeno sapere la verità…ci sarà senza dubbio un assalto ideologico e culturale contro i valori religiosi e culturali africani…I governi africani devono rifiutare coraggiosamente una parte dell’offerta dannosa di aiuti (pro aborto) che sarà sicuramente promessa ai paesi bisognosi!”.… “Abbiamo bisogno di un’educazione mirata, di una catechesi appropriata, di una denuncia profetica del veleno che sarà offerto all’Africa sotto forma di aiuto e sviluppo”.
Ancora più netto il Segretario Generale dei Vescovi Cattolici della Repubblica Centrafricana (CAR), P. Joseph Tanga-Koti che parla di “parte di un piano per ridurre la popolazione africana“.
Necessita smascherare “qualsiasi forma di promozione della mentalità abortista, del comportamento omosessuale e della sessualizzazione dei bambini”, ha dichiarato il vescovo John Oballa Owaa della diocesi di Ngong, che è a capo della Commissione cattolica per la giustizia e la pace della Kenya Conference of Catholic Bishops (KCCB).
E’ una strategia denunciata anche dall’Arcivescovo di Abuja in Nigeria, Mons. Ignatius Kaigama, presidente della Conferenza episcopale regionale dell’Africa occidentale, all’indomani della decisione del presidente democratico di abrogare la Mexico City Policy, promulgata da Donald Trump, per finanziare con fondi americani l’aborto negli Usa e nel mondo.
«È interessante che uno dei primi atti ufficiali del presidente Joe Biden sia stato promuovere la distruzione di vite umane negli Stati Uniti e nei paesi in via di sviluppo come il nostro». Egli ha ricordato al “cattolico Biden” come l’aborto “viola la dignità umana. Il presidente dovrebbe usare i suoi poteri per aiutare i più vulnerabili, compresi i bambini non nati”.
L’attacco contro la vita si protrae da troppo tempo, con gli aiuti umanitari a volte subordinati all’adozione di inaccettabili programmi ideologici; dollari in cambio di cedimenti sulla legge naturale, aumento degli aborti e via libera ad unioni omosessuali. Un copione già visto ai tempi di Obama.
E’ una nuova forma di colonialismo più spregevole della precedente, perché uccide le generazioni future di quei popoli sfruttando i bisogni del presente: popoli uccisi con la loro stessa complicità. Ma la cenerentola del mondo, l’Africa, resiste eroicamente; le sue classi dirigenti e i suoi vescovi hanno idee chiare e fede risoluta. Nell’80 per cento dei paesi africani l’aborto è illegale e rifiutato dalla stragrande maggioranza dei popoli. Il mondialismo neo-malthusiano non passerà.
Ma i cristiani occidentali che faranno? E i fieri avversari del razzismo? Si volteranno dall’altro lato?