In Spagna si mobilitano per difendere le croci dalla furia social-comunista

In Spagna si mobilitano per difendere le croci dalla furia social-comunista

IL PARTITO D’ISPIRAZIONE CRISTIANA DELLA DESTRA SPAGNOLA CHIEDE UN INVENTARIO DELLE CROCI, POSTE NEGLI SPAZI PUBBLICI, PER PROVVEDERE ALLA LORO PROTEZIONE

Di Angelica La Rosa

In Spagna il partito di ispirazione cristiana VOX, guidato da Santiago Abascal, si sta mobilitando per difendere le croci dalla furia social-comunista, per salvarle dalla cristianofobia che avanza.

Il partito della destra spagnola chiede un inventario delle croci, poste negli spazi pubblici, per provvedere alla loro protezione.

Come scrive Matteo Orlando sulle pagine online del quotidiano “Il Giornale“, il partito guidato da Santiago Abascal presenta mozioni nelle municipalità per considerare le croci “beni di interesse culturale” e salvarle dall’abbattimento.

Scrive Orlando che “durante l’ultima sessione plenaria comunale tenutasi lo scorso venerdì 26 febbraio, il gruppo municipale di Vox nel consiglio comunale di Saragozza ha chiesto al governo locale di redigere, insieme all’arcivescovado, un inventario delle croci cristiane della città per proteggere questo patrimonio dalla cristianofobia. Il testo della mozione invita ad inviare tale inventario al ministero competente del Governo d’Aragona per la tutela giuridica delle croci nei luoghi pubblici attraverso la dichiarazione di beni di interesse culturale”.

Infatti i consigliere di Vox hanno scritto nella mozione che in Spagna si assiste ad “atti atroci contro la cultura, la storia e la fede cristiana, che costituiscono gravi attacchi alla sensibilità culturale e alla fede dei nostri cari“. Per VOX è incomprensibile che in Spagna ci siano tali “manifestazioni esplicite di odio“, come è accaduto recentemente per lo smantellamento e la distruzione della “Cruz de las Descalzas“.

I consiglieri di Saragozza si riferiscono all’alta croce del convento delle carmelitane scalze della Valle dei Caduti di Aguilar de la Frontera (Cordoba) che, per ordine della sindaca di Sinistra Carmen Flores, lo scorso 19 gennaio è stata fatta fuori nella peggiore tradizione del Partito Comunista Cinese o dei jihadisti islamici perché, dopo essere stata segata nel basamento, la croce è stata caricata su un grosso camion e gettata nella discarica di Moriles.

In diverse città della Spagna a guida Psoe (Partito Socialista) e Podemos spesso le croci sono state eliminati per via delle loro supposte origini “franchiste”, anche in virtù dell’applicazione della cosiddetta “Ley de Memoria Histórica” (che era stata promulgata, non senza polemiche, dal  Re Juan Carlos I durante il governo di José Luis Rodríguez Zapatero il 26 di dicembre del 2007).

Questa legge è stata ripresa da alcune comunità autonome come l’Andalusia, Aragona, le Asturie e la Catalogna, con apposite leggi locali denominate di “memoria democratica”, e sono state usate per eliminare i simboli religiosi sotto la falsa motivazione di “vendicare le vittime della guerra civile spagnola e del regime franchista”.

“Appoggio in pieno la battaglia valoriale, identitaria e di civiltà degli amici spagnoli di Vox”, ha dichiarato ad Informazione Cattolica il deputato della Lega on. Vito Comencini, componente del gruppo interparlamentare che si occupa della difesa dei cristiani perseguitati e della cristianofobia.

“In Spagna sanno bene cosa è stata in passato la persecuzione anticristiana durante la guerra civile e giustamente cercano di reagire. Il cristianesimo è minacciato anche in tutta Europa su più fronti a causa di un grave processo di islamizzazione, ma anche per azioni ideologiche e relativiste”, ha ricordato Comencini.

“Anche in Italia gli atti di violenza e di profanazione dei simboli della cristianità si intensificano sempre di più. Proprio per questo come Lega, a prima firma Lorenzo Fontana deputato e vicesegretario federale del partito, abbiamo presentato una proposta di legge contro la ‘cristianofobia’ dilagante. È evidente che i cristiani, i loro simboli e luoghi di culto necessitano ormai di una tutela speciale, prevedendo delle sanzioni pesanti per chi li attacca o minaccia”, ha concluso Comencini.

“Barbarie, furore ideologico iconoclasta, cieco odio anticristiano. Così si può definire l’assurda iniziativa di abbattere alcune croci monumentali, da parte di amministrazioni locali di sinistra in Spagna. Siamo di fronte ad un altro volto intollerante di quella che viene definita, ‘cancel culture’, ossia l’atteggiamento di colpevolizzazione nei confronti di personaggi pubblici o simboliche avrebbero detto o fatto qualche cosa di offensivo o politicamente scorretto. Nel caso delle croci in Spagna l’equazione degli iconoclasti l’avrebbe spiegata il Sindaco di Aguilar de la Frontera, la ‘pasionaria’ Carmen Flores, ribattendo che ‘il legame tra la croce e il regime franchista è un fatto storicamente provato’. Di provato, in questo caso, c’è soltanto la profonda ignoranza ed il furore ideologico di una gretta talebana che non si comprende come possa rivestire un ruolo istituzionale”, ha spiegato il Presidente dei Giuristi per la Vita Avv. Gianfranco Amato, sentito da Informazione Cattolica.

“Strano destino quello della Cattolicissima Spagna. Quando si sveglia il demone della ‘Izquierda’ si scatena l’inferno. Nessuna nazione europea, infatti, ha vissuto il delirio anticristiano della ‘Guerra Civil’ degli anni Trenta, che ha prodotto migliaia di martiri, beati e santi oltre alla devastazione del settanta per cento di chiese, luoghi di culto e simboli religiosi. Per questo credo sia un errore sottovalutare la deriva intollerante e sempre più apertamente anticristiana della sinistra al potere oggi nella penisola iberica”, ha concluso l’avvocato Amato.

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