La “nuova” Hollywood licenzia gli attori pro Trump e Repubblicani
LA CASA DI PRODUZIONE DI STAR WARS ALLA RICERCA… DEI REPUBBLICANI
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Di Umberto Spiniello
La storica casa di produzioni cinematografica Lucas Film ha licenziato l’attrice ed ex wrestler Gina Carano cancellando il suo ingaggio dalla fortunata serie The Mandalorian, un noto spinoff tratto dall’universo di Star Wars, format che da vari anni appartiene alla Disney.
Un decisione tanto clamorosa, indurrebbe a credere che la Lucas Film e la Disney abbiano disposto il licenziamento a causa di inadempienze contrattuali da parte della attrice o magari a causa di performance deludenti della stessa. Ma nulla di tutto questo è avvenuto. La reale motivazione risiede, come affermato dal comunicato stampa della casa di produzione, nelle convinzioni politiche della Carano dichiaratamente repubblicana.
Di certo l’attrice sposa fantasiose tesi complottiste e non brilla per l’analisi politica, ma la questione sembra essere un’altra, la sua militanza tra le fila dei repubblicani conservatori in USA non sembra essere conciliabile con l’industria del cinema.
La Carano è stata addirittura accusata di negazionismo e razzismo. In particolare, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra sia stata un’affermazione in cui ha effettuato un ardito parallelo tra situazione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e la situazione attuale dei sostenitori di Trump.
Nel post della Carano si legge: “Gli ebrei sono stati picchiati per le strade, non da soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai bambini. Poiché la storia viene modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che prima di arrivare al punto in cui i soldati nazisti avrebbero potuto facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo ha fatto in modo che i propri vicini li odiassero semplicemente per essere ebrei. Dove sarebbe la differenza dell’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?” Tuttavia non sembra che l’ex wrestler, nonostante la mancata prudenza di accostamenti storici tanto diversi fra loro, sposi o giustifichi in alcun modo l’operato nazista ne tanto meno si riscontrano tesi negazioniste. Ma ad Hollywood la carriera sembra assicurata solo se si ha in tasca la tessera dei partiti “liberal”.
Tuttavia Gina Carano ha rivelato di stare già progettando un nuovo film insieme al sito web di informazione The Daily Wire fondato dal noto commentatore e scrittore Ben Shapiro, che ha sposato la causa della Carano dopo il suo licenziamento. Il Daily Wire ha inoltre diramato un comunicato stampa dove denuncia chiaramente la politica censoria di Hollywood:
“Non potremmo essere più entusiasti di lavorare con Gina Carano, un talento incredibile scaricato da Disney e Lucasfilm per aver offeso l’autoritaria sinistra di Hollywood. Siamo ansiosi di portare il talento di Gina agli americani che la amano, e lo siamo altrettanto entusiasti per mostrare a Hollywood che se vogliono continuare a cancellare coloro che la pensano diversamente, ci aiuteranno semplicemente a costruire l’X-Wing per abbattere la loro Morte Nera”.
Da notare che Ben Shapiro è un ebreo ortodosso e risulta indicativo che a difendere la Carano dalle accuse di negazionismo e razzismo sia proprio un convito ebreo.
Ma le epurazioni Disney non riguardano solo Gina Carano, la casa di produzione di Star Wars, a quanto pare si sta mobilitando anche contro l’attore Pedro Pascal, altro protagonista di The Mandalorian. Anche Pascal è un sostenitore del partito repubblicano e qualche anno fa ha pubblicato un post, anch’esso dal gusto discutibile ma dove esprimeva le sue convinzioni. Il post critico è tornato all’attenzione del popolo di Twitter dopo la condivisione da parte dello stesso Ben Shapiro e da Donald Trump Jr., figlio dell’ex Presidente Donald Trump.
“Disney+ dovrebbe immediatamente licenziare qualsiasi attore autore di un eccessivo paragone con l’olocausto” scrive Shapiro su Twitter. “Lo stesso progetto di Gina Carano, la stessa analogia, anche se la foto ha una data sbagliata… – scrive Donald Trump Jr. –“Mi è stato detto che la foto risale al 2010 sotto la Presidenza Obama/Biden. La Disney quindi discrimina le donne perché fanno ciò che fanno gli attori uomini o è solo discriminazione contro i conservatori?”.
Negli USA la questione cinema sta diventando sempre più politica, nessuno ad oggi ha mai osato attaccare (o epurare) le grandi icone come Clint Eastwood, Charlton Heston o John Wayne, leggende del cinema da sempre conservatori e convinti sostenitori del partito repubblicano, ma lo stesso non avviene per le “nuove leve” dell’ industria di Hollywood, dove, licenziamenti e censure di natura ideologica sembrano essere all’ordine del giorno.