Shemà. Commento al Vangelo del 18 febbraio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 18 febbraio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Lc 9, 22-25

giovedì 18 febbraio 2021

Oggi la liturgia ci invita a cogliere il senso profondo del tempo di grazia che ieri abbiamo iniziato a vivere: la Quaresima. Ecco allora che il testo di questo vangelo ci mostra prima l’annuncio che Gesù fa ai suoi discepoli della sua Pasqua, cioè della sua passione, morte e risurrezione. Anche noi oggi abbiamo davanti un lungo cammino del quale conosciamo la meta: la Pasqua di Gesù, evento della nostra salvezza. Il testo, poi riferisce un invito che Gesù fa a tutti: Se qualcuno vuole venire dietro a me, un invito a scegliere liberamente di andare dietro a Lui. Tutto dipende dal fatto che noi vogliamo o meno fidarci di Lui.  Se ci pensiamo bene può davvero sorprendere il fatto che Gesù si ponga come limite la nostra accoglienza, ma questo  lo fa perché desidera discepoli felici, capaci di scegliere veramente la propria felicità. Il vangelo allora ci comunica che, se uno vuole veramente seguire Gesù, sarà certo di essere felice, perché non subirà mai la sua scelta, non gli saranno mai date condizioni o compromessi da accogliere perché liberamente, semplicemente, la vivrà e la vivrà nella gioia! Infatti è solo dopo questo atto di libertà, dopo questa scelta personale e radicale, che Gesù ci prende per mano e ci conduce verso la vita nuova dei figli di Dio.  Questo atto di libertà profonda ci fa capaci di rinnegare noi stessi, cioè di uscire dall’autoreferenzialità, di passare dall’io al noi, come dice il papa;  Scegliere di essere felice è prendere la propria croce ogni giorno, perché ogni giorno facciamo i conti con la nostra povertà e i nostri limiti. Scegliere di andare dietro Gesù ci fa muovere, non ci fa restare fermi davanti alle nostre miserie, ma ci fa entrare nel movimento che ci salva, ci fa iniziare un cammino che ci cambia dentro. Se osserviamo le parole di Gesù, notiamo che Lui inizia questo invito con un verbo di movimento venire e lo conclude sempre con un altro verbo di movimento seguire.  Se quindi noi oggi scegliamo di andare dietro Gesù, rispondendo al suo invito, di fatto entreremo nella dinamica giusta per iniziare il nostro cammino di Quaresima: cominceremo a seguire Gesù e ci ritroveremo a scoprire che ciò che viviamo corrisponde al desiderio profondo che già avevamo nel cuore. Sì perché, in fondo, seguire Gesù è lasciarsi precedere da Lui, dal suo dono, dalla sua salvezza, dalla sua Pasqua. Seguire Gesù è entrare nel dinamismo della gioia, dove tutto è gratuità, perché tutto è immerso nella Pasqua di Gesù, che ci  fa tutti figli di Dio. Allora oggi sosteniamoci con la preghiera reciproca e decidiamo nel cuore di scegliere questo nuovo cammino di Quaresima come un tempo di gioia dietro a Gesù, perché, qualsiasi cosa ci trovassimo a vivere, sappiamo chi stiamo seguendo e che sicuramente arriveremo sani e salvi alla meta. Buona giornata! 

Lc 9, 22-25


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

 

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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